Riforma Moratti bloccata al liceo.
Riforma Moratti bloccata al liceo.
di Luigi Illiano, da
Il Sole 24 Ore
del 28/5/2006.
ROMA • Stop alla riforma Moratti. E’ in arrivo,
infatti, il disco rosso alla sperimentazione dei nuovi licei, che
sarebbe dovuta scattare a settembre. La decisione era nell’aria: non
si poteva continuare a laasciare nell’incertezza gli istituti e,
soprattutto, le 25mila famiglie, dei ragazzi che frequenteranno il
primo anno della scuola superiore I malumori sul riordino scolastico
della scorsa legislatura con toni e accenti di versi, sono sempre
stati presenti nell’Ulivo. Da qualche parte si doveva cominciare e,
almeno per dare un segnale. è bastata l’occasione della
sperimentazione dei nuovi licei, scadenza più prossima.
Passo sbarrato. La notizia è stata diffusa dal silo Internet della
Gilda degli insegnanti. Secondo il sindacato, la decisione è stata
annunciata dallo stesso ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni,
durante una manifestazione elettorale a Campobasso. E la conferma
indiretta è arrivata anche da Palazzo Chigi: «Il ministro competente,
provvederà alla rimodulazione dei tempi di attuazione del secondo
ciclo della riforma della scuola», è scritto nel documento che li
premier Romano Prodi ha inviato ai presidenti delle Camere per
indicare le prime misure che il Governo ha intenzione di adottare in
avvio di legislatura. In concreto: da subito, si procede allo
slittamento. Poi. si vedrà. Certo la prospettiva per la riforma
Moratti non è più così rosea.
Viale Trastevere. Fioroni è prudente nelle affermazioni ma fa
intendere che una strada è stata imboccata: «Le mie parole sono state
estrapolate dal sindacato da un discorso molto più articolato:
rispetto alla sperimentazione ci sono dei ricorsi pendenti davanti ai
Tar e alla Corte costituzionale, quindi dice Fioroni al «Sole 24 Ore»,
c’è anche un dovere di autotutela del ministero, ossia verificare se
si è in presenza di un’attuazione legittima di un provvedimento e
agire di conseguenza. Ecco perché ho già attivato un monitoraggio per
valutare se ci sono violazioni». Poi Fioroni, e non a caso ricorda che
«il 90% delle Regioni si è espresso contro la sperimentazione della
riforma», che sulla base del nuovo Titolo V della Costituzione che
affida proprio alle Regioni competenze specifiche in materia di
istruzione. Questo vuoi dire che come ministro ho il dovere di
favorire un clima di confronto sereno tra le Istituzioni». Se non è
una conferma dello stop, ci va molto vicino.
Mariangela Bastico (DS) vice ministro dell’istruzione, è più
esplicita: «Con il blocco della sperimentazione prima d tutto sarà
sospeso un percorso mai attivato e per il quale le richieste di
adesione da parte delle scuole sono state davvero poco significative.
Inoltre, ci troviamo davanti a indirizzi che non danno certezza sulla
validità dei titolo dì studio conseguito. E va chiarito che nessun
istituto è autorizzato a cambiare intestazione. Comunque - continua
Bastico - voglio sottolineare che non abbiamo nessuna smania di
smantellamento nei confronti della riforma Moratti. Ci muoveremo su un
piano di analisi seria e con cautela e decideremo di volta in volta,
rispettando in pieno l’autonomia delle scuole. e le competenze delle
Regioni».
Settembre 2006. La sperimentazione dei nuovi licei a partire dal
prossimo settembre è stata stabilita dal ministro Moratti con decreto
(n. 775) dello scorso 31 gennaio. Sono stati soprattutto gli Istituti
tecnici a manifestare il maggior interesse per la sperimentazione
anche per tentare di tamponare l’emorragia di iscritti che dura da
oltre un decennio e che finisce per affollare proprio le classi dei
licei. E, in molti istituti, al di là della decisione finale di
chiedere o meno di aderire è stato svolto un gran lavoro dì
preparazione dei progetti didattici: confronto dei quadri orario e
delle concrete possibilità di un riuscire a rispettare i vincoli
richiesti dal ministero. In primo luogo occorreva ottenere il consenso
delle famiglie. poi la decisione doveva essere deliberata dagli organi
collegiali della scuola.
Appare chiaro che il mancato decollo della sperimentazione non sarà
certo un segnale incoraggiante per l’attuazione della riforma del
secondo ciclo che, secondo il decreto, dovrebbe scattare a partire
dall’anno scolastico 2007/08.