La Gilda dopo le 1597 immissioni.

«I "prof" in ruolo, una presa in giro».

di Andrea Lazzari, Il Gazzettino di Vicenza del 7/7/2006

 

Vicenza - «1.597 immissioni in ruolo su 5.043 posti disponibili sono una presa in giro. Saranno solo 1.597 gli insegnanti immessi in ruolo nelle province del Veneto entro il 31 luglio a fronte dei ben 5.043 posti disponibili. Una differenza di 3.446 cattedre che rimarranno vuote e saranno destinate come al solito alla girandola delle supplenze annuali».

Per il Coordinamento della Gilda degli insegnanti del Veneto le quote previste nella Regione sono del tutto insufficienti a garantire «stabilità di organici, certezza di programmazione per le scuole e, quindi un accettabile livello di qualità alla ripresa delle lezioni».

Secondo la Gilda, il settore in maggior sofferenza sarà quello della scuola primaria, «con un buco di ben 1262 posti ma anche negli altri ordini di scuola si propone un vistoso deficit: 790 cattedre in meno nella secondaria di 2° grado, 734 nella secondaria di 1. grado, 242 nella scuola dell'infanzia e ben 337 nel delicato ambito del sostegno».

«L'assunzione di solo un terzo di insegnanti di fronte alla necessità di coprire i quasi 5.000 posti che pensionamenti, nuove iscrizioni e mancate coperture precedenti richiedono, lascia un vuoto di ben 3.446 cattedre che saranno assegnate a supplenti con inevitabili turnazioni di docenti, un altrettanto inevitabile aumento del numero di precari nella regione, e la conseguente difficoltà delle scuole a programmare con sicurezza e continuità le attività didattiche per l'anno scolastico 2006-07».

Gli insegnanti che saranno chiamati a ricoprire gran parte dei posti, sottolinea la Gilda, sono docenti che l'Amministrazione ha appena licenziato, che riassumerà a settembre, come accade ormai da 8, 10, 15 anni, a volte anche più.

La Gilda degli insegnanti del Veneto chiede l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti disponibili; la revisione delle Graduatorie Permanenti con l'esclusione dei docenti già titolari di un contratto a tempo indeterminato; l'attribuzione agli aspiranti inclusi nelle Graduatorie Permanenti anche degli spezzoni di durata annuale inferiori alle 7 ore; la revisione delle norme relative alla supervalutazione del punteggio per il servizio in scuole di montagna, piccole isole e scuole carcerarie; la riduzione del punteggio massimo attribuibile agli altri titoli. «Tutto ciò al fine di garantire insegnanti stabili per assicurare sicurezza e continuità didattica agli studenti, una maggiore qualità della scuola statale, una migliore qualità per la vita dei docenti, una indispensabile dignità professionale».