Scuola, maxi blitz trasparenza sulla maturità.
Una task force del ministero dell'Istruzione ha
condotto 20 mila ispezioni
sugli esami di Stato sostenuti quest'anno. Il bilancio: 50 prove
annullate.
da
La Stampa del
20/7/2006
ROMA. Centocinquanta ispettori tecnici,
ventimila ispezioni nelle Commissioni d'esame, mille risposte ai
quesiti dei presidenti: sono questi alcuni dei numeri con cui il
Gruppo ispettivo costituito presso il Ministero dell'Istruzione chiude
l'attività di vigilanza volta a garantire il regolare svolgimento
dell'esame di Stato che quest'anno ha interessato 485.296 candidati,
ripartiti in 24.000 Commissioni presiedute da 5.712 Presidenti, 1 per
ciascun Istituto sede d'esame.
Ad ogni ispettore della task force - formata da 150 ispettori tecnici
- sono state affidate oltre 130 commissioni e il gruppo ha effettuato
circa 20.000 ispezioni corrispondenti al 90% del totale delle
commissioni.
Alcuni ispettori hanno prestato assistenza ai candidati degenti in
ospedale (10 studenti interni, 7 di licei e 3 di istituti tecnici) e
ai 15 candidati detenuti che hanno sostenuto gli esami nelle case
circondariali.
Particolare attenzione è stata rivolta ai candidati privatisti, con
controlli sulla completezza e la regolarità della documentazione
prodotta e sul possesso dei requisiti di ammissione agli esami: in
presenza di irregolarità insanabili, verificatesi in 50 casi, il
Ministero ha attivato le procedure di annullamento delle prove di
esame.
Altro fronte di attenzione è stato quello degli studenti candidati
all'abbreviazione per merito, i cosiddetti «saltatori», un fenomeno
che negli istituti paritari, negli ultimi 3 anni, ha subito un grande
incremento: 100 candidati cosiddetti «ottisti», verificata l'assenza
delle condizioni richieste, sono stati esclusi dagli esami di Stato.
Controlli anche per la verifica delle residenze dei privatisti: per
circa 2.000 candidati è stato imposto lo spostamento in istituti
statali o la riassegnazione ad istituti delle località di provenienza.
A seguito, poi, della revoca della parità per 30 istituti avvenuta
nell'immediata vigilia degli esami, i relativi candidati sono stati
assegnati a scuole statali della stessa o di altra provincia.
Si è però verificato che, per effetto delle pronunce dei Tar, che
hanno accolto i ricorsi contro il Ministero presentati dai gestori
degli istituti interessati, molti candidati hanno potuto sostenere
ugualmente gli esami nella scuola paritaria nella quale avevano
presentato la domanda. Nel corso delle ispezioni, infine, sono emerse
negli istituti paritari irregolarità talmente gravi da indurre gli
ispettori, in 20 casi, a formulare la proposta di revoca della parità.
«L'avvio di questa operazione-trasparenza - dice il ministro Fioroni -
rende un servizio a tutta la scuola, soprattutto alle scuole paritarie
serie, che per fortuna sono la stragrande maggioranza, che si assumono
oneri e onori per garantire agli studenti e alle famiglie prestazioni
di qualità. I controlli, ovviamente, hanno riguardato tutte le scuole,
paritarie e non paritarie.
Individuare e rimuovere chi snatura la parità - conclude Fioroni - è
l'unico modo per dare ai ragazzi il diritto a un'istruzione di qualità
che sia omogenea e garantita su tutto il territorio nazionale. Una
scuola aperta a tutti, che vuole valorizzare l'autonomia, deve
garantire prima di tutto la valutazione degli standard di qualità e il
controllo del rispetto delle regole».