Il ministero della Pubblica Istruzione
si è chiamato in questo modo
da quando il Regno di Sardegna tolse la funzione dell'istruzione ai
Gesuiti.
E l’istruzione tornò pubblica.
Valdo Spini. Il ministero della
Pubblica Istruzione si è chiamato in questo modo
da quando il Regno di Sardegna tolse la funzione dell'istruzione ai
Gesuiti.
da
l'Unità
del 15/7/2006
E così è stato anche quando il Regno di Sardegna
è divenuto il Regno d'Italia e a quest'ultimo è subentrata la nostra
Repubblica. Con una parentesi però: durante il regime fascista prese
il nome del Ministero dell'Educazione Nazionale. Da qualche anno
peraltro, il Ministero della Pubblica Istruzione era diventato
semplicemente Ministero dell'Istruzione.
Con altri parlamentari c'eravamo ribellati: perché mettere fine ad un
nome così glorioso? E poi la stessa legge sulla parità scolastica
aveva parlato di «sistema pubblico dell'istruzione». Perché andare più
indietro?
In effetti l'istruzione deve essere pubblica, riaffermiamolo in questo
2006 che è il venticinquesimo anniversario della scomparsa di Tristano
Codignola, l'autore della riforma della scuola media unica.
Di qui la presentazione di una nostra proposta di legge per
ripristinare il vecchio nome, mai discussa nella precedente
legislatura. Appena insediata questa nuova legislatura, ho provveduto
a ripresentarla.
Ma, a questo punto, una buona notizia: è lo stesso ministro
dell'Istruzione, Fioroni, a presentare, in occasione del decreto sullo
spacchettamento dei ministeri, la proposta del ripristino
dell'aggettivo «pubblica»: quindi Pubblica Istruzione,non solamente
Istruzione. Gliene diamo volentieri atto.
È vero che nomina sunt consequentia rerum, ma qualche volta anche la
sostanza delle cose dipende dai nomi. E speriamo che il ritorno del
vecchio nome sia di buon augurio per il ministero, per il ministro
Fioroni, ma sopratutto per la scuola italiana che ne ha molto bisogno.