Migliorare la riforma
con un impegno bipartisan.

di G.G. La Tecnica della Scuola del 6/7/2006

 

Qualcosa sembra finalmente cambiare nella linea che la classe politica, venuta fuori dalle ultime consultazioni elettorali, intende portare avanti per continuare quel processo di riforma della scuola avviato dal centrosinistra, più di dieci anni addietro con i Ministri Luigi Berlinguer e Tullio De Mauro prima, e Letizia Moratti poi.

 

I segnali vengono proprio dall’opposizione del centro-destra da dove viene un invito a non cancellare, a colpi di decreti, né impegnando il parlamento in sfibranti dibattiti, quanto fin qui fatto.

La proposta di quella pace tra i due Poli, che attende la scuola per il bene le migliaia di studenti, è venuta, in occasione di un convegno di “TreLLL” - l’associazione vicina alla Confindustria, da tempo impegnata per la qualità dell’istruzione, dal responsabile della scuola di Alleanza Nazionale, On. Giuseppe Valditara.

Più specificamente, l’On Valditara si è dimostrato favorevole ad un patto a lungo termine lungo l’arco di tutta la XV Legislatura, tra maggioranza e opposizione, proposto dalla stessa associazione, nell’aprile scorso, qualche giorno precedente la consultazione elettorale.

“L’educazione - ha dichiarato l’esponente di Alleanza Nazionale – non può essere terreno di scontro politico. Riguarda il futuro dei giovani del nostro Paese”.

Il responsabile scuola dei Democratici di Sinistra, Andrea Ranieri, da parte sua si è dichiarato d’accordo. “Su scuola - ha detto - ci vuole un patto sottoscritto da tutto il Paese”.

Da tutti i partiti, in verità, ci viene da correggere, giacché il Paese, com'è noto, è stato sempre convinto che la scuola è un fatto serio, molto serio e che l’educazione dovrebbe meritare la priorità delle forse politiche.

Le quali, come è stato ripetutamente dimostrato, agiscono impelagate in insulse diatribe e vittime di quelle che secondo loro dovrebbe essere una difesa ideologico, ma di fatto è solo espressione di gretto conservatorismo delle proprie posizioni particolaristiche.

La dichiarazione di Alleanza Nazionale di disponibilità ad azioni condivise, tuttavia, è un buon segnale, atteso che l’attuale maggioranza governativa, come abbiamo più volte avuto occasione di verificare e di sottolineare, non vuole attuare una controriforma della scuola, ma solo aggiustare, per quanto possibile, il corso fino ad oggi seguito.

Alle dichiarazioni, però, è bene ormai siano fatti seguire i fatti concreti.