Il giallo dell'INVALSI. da TuttoscuolaNews, N. 252, 3 luglio 2006
Nel giro di poche ore i 71 ricercatori dell'INVALSI con contratto di collaborazione coordinata e continuativa si sono ritrovati prima licenziati in tronco, e poi confermati in blocco. Una doccia scozzese, provocata da equivoci sia da una parte (presidenza dell'INVALSI) che dall'altra (sindacato Flc-Cgil). Quest'ultimo, attraverso una durissima dichiarazione del suo segretario Panini (29 giugno), aveva per primo dato la notizia del presunto licenziamento dei ricercatori, deciso dal presidente dell'INVALSI Elias per "un evidente tentativo di ritorsione nei confronti del Ministero che ha esercitato una propria prerogativa di indirizzo, espressamente prevista dalle norme in materia" (Panini si riferisce alle annunciate misure di revisione dei test sull'apprendimento, e alla conseguente sospensione della gara d'appalto per la loro organizzazione). Ma il presidente dell'INVALSI ha fatto sapere nella stessa giornata di aver comunicato per iscritto al ministro Fioroni l'intenzione di voler "confermare tutti i 71 collaboratori coordinati e continuativi attualmente in servizio fino alla data del 31 dicembre 2006 ove nulla osti da parte del Ministero stesso", e ha precisato che "tutte le decisioni riguardanti il personale sono sempre state concertate con le organizzazioni sindacali nazionali e con la RSU". Il sindacato prende atto, ma insiste sul contenuto di due telefonate, intercorse nella mattinata del 29 giugno tra il Ministero e l'INVALSI, e tra quest'ultimo e lo stesso sindacato, nelle quali "si informava della decisione assunta dal Presidente di NON rinnovare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa". Tutto è bene quel che finisce bene (per i 71 ricercatori), ma forse, in questi tempi di bulimia telefonica e di intercettazioni a go go, sarebbe saggio, da parte di tutti, tornare a qualche antica abitudine burocratica, come quella di verificare le notizie e di comunicare formalmente e per iscritto ogni determinazione su materie di tale delicatezza. |