"Maturità" alla frutta/2.
Le proposte delle Associazioni professionali.

da Tuttoscuola del 30/7/2006

 

Le Associazioni professionali degli insegnanti, che da qualche anno fanno parte di un apposito organo consultivo ("Forum"), si sono riunite, su richiesta del ministro Fioroni, per concordare – al di là delle diverse valutazioni sul significato e valore dell’esame di Stato e sulla sua possibile evoluzione – "elementi comuni" volti alla revisione degli aspetti più critici dell’attuale modello di esame, e li hanno definiti in un apposito documento.

Ma sul tema della composizione delle commissioni d’esame, indicato come prioritario dal ministro, il Forum si è diviso: per AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE e UCIIM "la valorizzazione dell’esame di Stato richiede il superamento della commissione interna e la reintroduzione di commissioni miste", con commissari esterni provenienti da altre province rispetto alla sede d’esame. Secondo ADI, APEF , DISAL e DIESSE, invece, "la serie storica dei dati relativi ai risultati dell’esame di stato ha dimostrato l’ininfluenza della composizione della commissione nei confronti del rigore e della serietà dell’esame", e dunque "nella situazione data appare inopportuno investire ingenti somme per il ripristino di ‘ininfluenti’ commissioni esterne o miste".

Su altri punti critici, invece, il Forum ha avanzato proposte unanimi: non più di due commissioni per ciascun presidente, reintroduzione dello scrutinio d’ammissione all’esame, valorizzazione del credito scolastico, basato sui voti degli scrutini sia intermedi che finali degli ultimi tre anni, soppressione del "bonus", che ha finito per livellare in alto le valutazioni, norme più rigide per i privatisti ("ottisti" e dintorni) e colloquio da cambiare (ma il documento non dice come).

Sulle prove scritte il Forum è però tornato a dividersi negli stessi due schieramenti: il primo propone in pratica il mantenimento dell’attuale assetto (due prove nazionali, differenziando però la prima a seconda degli indirizzi, e la terza affidata alle commissioni), il secondo sostiene che "la vera prova nazionale dovrebbe essere la terza, impostata su tre discipline fondamentali di indirizzo (diverse dalle prime due), con modalità di correzione predefinite".