Gilda: via le norme speciali.

di Benedetta P. Pacelli da ItaliaOggi dell'11/7/2006

 

Un piano pluriennale di assunzione per i docenti e l’eliminazione di norme speciali che favoriscono i docenti delle scuole di montagna o delle isole. Non solo. Anche l’abolizione delle attuali graduatorie d’istituto potrebbe contribuire secondo il sindacato degli insegnanti autonomo, la Gilda, a migliorare lo stato di centinaia di migliaia di docenti precari. Tutte proposte, queste, elencate nella seconda edizione del libro bianco sul precariato docente, presentato la scorsa settimana al viceministro dell’istruzione, Mariangela Bastico. Non solo quindi una radiografia del sistema scolastico italiano, ma anche suggerimenti concreti rivolti alla classe politica per migliorare la situazione del personale docente precario consentendo la valorizzazione e la stabilizzazione di esperienze professionali acquisito sul campo in anni di lavoro. L’esercito degli insegnanti precari risulta, all’anno in corso, oltre 127 mila, in aumento quindi rispetto all’anno precedente la cui cifra si attestava intorno ai 110 mila. Di questi, 33.662 docenti con contratto fino al 31 agosto e 93.738 retribuiti fino al 30 giugno. Se si tiene conto che gli insegnanti a tempo indeterminato sono oltre 700 mila viene fuori che la percentuale dei precari, rispetto al totale degli insegnanti di ogni ordine di scuola, è del 15,4% più dell’anno precedente che era del 13,6%. L’utilizzo dei docenti precari risulta diffuso in tutto il territorio nazionale, con prevalenza nelle regioni del nord dove la percentuale supera il 35% ed è poi più rilevante per la scuola secondaria di primo e di secondo grado. L’associazione sindacale degli insegnanti chiede infine di istituire un centro unico informatizzato in grado di offrire trasparenza ed efficienza nell’attribuzione delle supplenze temporanee e fa proposte sullo stato giuridico dei docenti precari di modo da garantire loro una progressione economica legata all’anzianità di servizio senza subire così penalizzazioni di sorta nella loro ricostruzione di carriera.