A scuola fino a sedici anni
Il programma presentato dal ministro della
Pubblica Istruzione Fioroni: la Repubblica del 30 giugno 2006
ROMA - A scuola fino a 16 anni, torna il tempo pieno e avvio di una lotta senza quartiere alla dispersione scolastica con attività rivolte direttamente agli immigrati (dall'inserimento delle lingue d'origine nelle classi a una campagna per portare i genitori nelle scuole). E, ancora, ribaltare la logica che determina il numero degli insegnanti di sostegno e - per i docenti - battaglia lunga contro il precariato. Sono, in sintesi, i punti proncipali di una "rivoluzione" per la scuola annunciata dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. Un piano che inoltre - di fatto - cancella la riforma Moratti. "La scuola italiana non è morta, e soprattutto non è inguaribile". Questa la parola d'ordine del nuovo corso. E così il ministro della pubblica istruzioneha esordito nell'audizione in Parlamento.
Fioroni, che nel suo discorso ha più
volte citato l'opera di don Milani, ha confermato di "non avere in
animo di elaborare l'ennesima riforma complessiva del sistema a cui
legare il mio nome"; che il suo stile di governo richiama la
"concertazione" con i soggetti della scuola, regioni ed autonomie
locali comprese ("l'obiettivo è procedere a colpi di intese") per far
"diventare la scuola l'anima laica della società". Ecco quindi, in sintesi, gli indirizzi principali. - Obbligo scolastico innalzato a 16 anni: è lo strumento nella lotta contro la dispersione, "madre di tutte le battaglie". L'innalzamento permette una scelta più consapevole da parte dello studente. Saranno istituiti anagrafi regionali e provinciali sui soggetti "in obbligo" e servizi per l'orientamento. Sarà innalzato, da 15 a 16 anni, l'entrata nel mondo del lavoro. - Ritorna il tempo pieno e quello prolungato: il tutto nel rispetto delle autonomie scolastiche. E' un'esigenza delle famiglie e degli studenti. - Nuovi criteri per il sostegno: non si baserà più sul numero complessivo di studenti ma risponderà alle esigenze reali dei portatori di handicap. - Insegnare l'italiano ai ragazzi immigrati e ai loro genitori: saranno previste iniziative di formazione in tal senso. Non è escluso l'apprendimento nelle scuola delle lingue delle culture di origine. - Al via la campagna di educazione per gli adulti: l'obiettivo è sviluppare la domanda di istruzione e di formazione degli adulti, in particolare dei genitori di ragazzi in età scolare. - No ai tagli indiscriminati: uscire dalla logica dell'emergenza ricorrendo a riduzione di sprechi e riqualificando la spesa. - Potenziare la scuola per l'infanzia: da garantire, soprattutto nel mezzogiorno, un equilibrio fra domanda ed offerta. - Sicurezza nell'edilizia scolastica: è un'altra emergenza. Presto sarà operativo un Patto per la sicurezza attraverso un accordo tra ministero, regioni, autonomie locali. - Emergenza precariato: serve cambio generazionale ed anche un reclutamento maggiore di docenti maschi. Confermato il turn over dei docenti e l'avvio di un piano pluriennale per contenere la riproduzione del fenomeno. - Da settembre campagna di ascolto nelle scuole: con gli studenti e le famiglie il ministro intende discutere di proposte innovative. Non ci saranno nuove edizioni di "stati generali verticistici". |