Copertura posti vacanti? Un miraggio, per ora

da Tuttoscuola del 7/6/2006

 

Attualmente nelle scuole statali vi sono 106.531 posti di organico vacanti: 24.474 di docenti e 82.057 di Ata.
Dai dati ufficiosi raccolti dallo Snals, risulta che altri 34 mila posti (26.307 di docenti e 7.678 di personale Ata) resteranno vacanti dal 1° settembre prossimo per effetto delle cessazioni dal servizio per pensionamenti e altre cause.

Un vuoto di organico che supera dunque le 140 mila unità. Se si considera il vuoto di personale docente che costituisce di questa situazione certamente l’aspetto più delicato, le cattedre vuote dal prossimo anno scolastico saranno quasi 51 mila.

Fino a due anni fa la situazione sembrava sotto controllo: si pensava ad un trend di 16-18 mila pensionamenti tra i docenti e i soliti 7/8 mila tra gli Ata.
Mentre però per gli Ata la previsione è stata azzeccata (7.282 nel 2004, 7.954 nel 2005 e 7.678 quest’anno), per i docenti, forse a causa anche della scadenza del 2008 che modificherà i limiti per la pensione di anzianità, vi è stato un aumento consistente di pensionamenti (dovuti soprattutto a dimissioni dal servizio): 16.606 nel 2004, 23.116 nel 2005 e 26. 307, appunto, quest’anno.

Il piano di assunzione, previsto da una legge approvata in Parlamento anche grazie all’apporto dell’allora opposizione oggi maggioranza, varato dal precedente Governo e recentemente registrato dalla Corte dei Conti, prevede "solamente" 20 mila posti da coprire a settembre, lasciando uno scoperto di 31 mila posti che rappresentano un vulnus per la qualità e la stabilità del servizio scolastico.

L’immediata copertura di tutti i posti vacanti promessa dal programma elettorale dell’Unione rischia di rimanere per il momento un libro dei sogni per i costi, soprattutto prossimi (le ricostruzioni di carriera), che esso comporta. A meno che il Governo non trovi le risorse che anche a livello internazionale si suggerisce di convogliare sulla scuola.

Di certo, dopo le manifestazioni di maggio dei sindacati confederali della scuola da una parte e dello Snals dall’altra, uniti comunque nell’obiettivo di stabilizzazione del personale e della scuola, le aspettative tra il personale della scuola sono forti.