ABROGAZIONE: UN GRANDE FUTURO ALLE SPALLE? Considerazioni tra il serio e il faceto … e un appello. di Francesco Mele, da Pavone Risorse del 21/6/2006
Ormai il quadro si sta delineando e l’immagine diventa man mano sempre più nitida. I primi atti del Ministro, le sue dichiarazioni di intenti, le dichiarazioni della Bastico, le interviste … ci consentono di cominciare a fare delle riflessioni sul possibile scenario su cui muoverà i suoi passi il nuovo governo in merito alla scuola e di interrogarci su quali risposte il movimento dovrebbe dare, anche in relazione alle sue potenzialità. Allora, iniziamo con ordine e vediamo cosa il Ministro dice di voler fare. 1) Nessuna abrogazione, né della legge 53 né, tanto meno, di decreti applicativi; ci si muoverà solo nella logica delle modifiche consentite dalla L 53 e dalla Moratti stessa con i suoi ultimi atti: questo non può che portare serenità nelle scuole troppo strapazzate in questi anni di alterni cambiamenti. 2) Il primo ciclo ormai è riformato perché la possibilità di modificare il D.Lvo 59 è già andata, per cui sono previsti solo interventi di tipo amministrativo-contabile ma l’impianto complessivo dovrebbe rimanere così com’è; certo ci sono ancora duo o tre questioncine, gli anticipi, il tutor, il portfolio e le Indicazioni Nazionali, ma troveranno di certo soluzione. Riguardo alla prima il Ministro è stato molto chiaro e ha voluto garantire che non ci saranno gli anticipi alla scuola materna fino a quando non si arriverà alla generalizzazione – speriamo che non ci si arrivi mai, verrebbe da dire – e quindi la questione degli anticipi è risolta come è anche risolta un’altra cosa che ci aveva messo in ansia, il Ministro sa che differenza c’è tra preiscrizioni e anticipi; qualche estremista ha ancora nella testa gli anticipi alle scuole elementari, ma verrà presto convinto in qualche modo della loro utilità, prima o poi. La questione del tutor il Ministro ha detto che occorrerà risolverla con i sindacati, certo, forse non sarà quello della Moratti, ma non c’è dubbio che i genitori sentano il bisogno di un referente forte nel team docente e poi la figura di un coordinatore non è da buttar via. Sul portfolio ha detto che il garante dovrà rispondere prima o poi su cosa è lecito metterci dentro in termini di tutela della privacy e questo soprattutto per proteggere i docenti che devono essere messi nelle condizioni di non violare la privacy o, peggio, dichiarare il falso per non farlo; risolti questi problemi tutto liscio. Sulle Indicazioni Nazionali la situazione è un po’ più complessa perché comporta un percorso “partecipativo”; infatti, mentre la Bastico dice in Parlamento che sono prescrittive perché il D.L.vo 59 lo impone – e questo ci tranquillizza perché ci dà un quadro di certezze, e finalmente qualcuno dei nostri ci chiarisce il dubbio che abbiamo avuto in tutti questi anni – dall’altra il Ministro dice che incaricherà dapprima una commissione di docenti e direttori didattici anziani per esaminarne la validità e poi ha parlato di una consultazione più tradizionale (esperti vari) per apportare le necessarie correzioni (se non ho capito male). 3) Sui test INVALSI ci ha pensato ancora una volta la Bastico a sciogliere tutti i nostri dubbi: sono obbligatori per il primo ciclo e facoltativi per il secondo visto che il decreto di questo ordine non è ancora operativo. Meno male! Eravamo in ansia. 4) Ma dove il nuovo governo potrà esprimere tutta la sua carica innovativa sarà su quei decreti che non sono scaduti e per cui la stessa Moratti aveva chiesto una proroga, che, se non ho capito male, verrà rinnovata. Fiuuuu!!! l’abbiamo scampata bella, e dobbiamo anche ringraziare Donna Mestizia! Questi decreti sono quello sul diritto-dovere, quello sulle Superiori, quello sull’alternanza scuola lavoro e quello sul reclutamento. Certo il Ministro non ci ha voluto dire tutto altrimenti il cittadino rischia di perdere il gusto della sorpresa, ma l’obbligo a 16 anni si farà, non c’è pezza – c’è anche nel programma! – e gli istituti tecnici e professionali saranno valorizzati. Bene, era quello che ci voleva. Sugli altri due si sa poco, ma una cosa significativa il Ministro l’ha detta sui docenti: è ora che i docenti riacquistino una loro dignità, è ora di finirla con i genitori che vanno a lamentarsi dai prof per i cattivi voti dei loro figli. Finalmente, qualcuno doveva pur dirglielo! Certo occorrerà occuparsi di questa benedetta valutazione della qualità, un vero fastidio, ma il Ministro ha detto di non preoccuparsi perché servirà unicamente per valorizzare il ruolo e la funzione dei docenti, si tratta solo di individuare opportuni indicatori per la valutazione della qualità della scuola, e poi il gioco è fatto. Semplice no? Perché non ci abbiamo pensato prima! 5) C’è un’altra questioncina in realtà, non di grande rilevanza ma occorre pur dirla, per completezza. La questione delle risorse. Il Ministro ha detto che non spenderà neanche un euro per pubblicizzare il suo operato – questo è parlar chiaro! – e che chiederà al consiglio dei ministri di non tagliare i fondi per scuola – e vvai! – e si è anche detto abbastanza ottimista di riuscirci (però non è proprio certissimo, eh). Tanto ha detto che ci pensa lui, sta già predisponendo un gruppo di lavoro - nessun consulente a parcella per carità, tutti dipendenti dell’amministrazione – che prima dovrà fare un quadro preciso della situazione e poi scoverà tutti gli sprechi ovunque si annidino; le risorse così liberate verranno reinvestite nella scuola. Dopo di che faremo sfracelli, dall’edilizia scolastica alle tecnologie in classe, e riguardo agli stipendi europei, dopo la cura Fioroni saranno loro a inseguire i nostri, eh eh! 6) Ah, dimenticavo, l’esame di maturità: questo è l’ultimo anno che si fa. Forse c’era un “così” alla fine della frase che mi è sfuggito, anzi sarà così, con i così non si sa mai, ti sfuggono dappertutto se non stai attento. Certo che anche senza il “così” ha una sua logica, che senso hanno fatti così? Molto meglio non farli. Quasi quasi … 7) Mannaggia, me ne dimenticavo un’altra, il guaio è che la scuola è un casino di cose messe insieme. I precari: tranquilli? Tranquilli, tranquilli … il Ministro ha promesso un piano pluriennale … e vabbè allora siete proprio degli estremisti e anche poco pazienti, anno più anno meno che sarà mai!!!
Beh, comunque la situazione è più o meno questa,
e c’è poco da ridere anzi. Ridiamo per sdrammatizzare e certo né la
Bastico né il Ministro, che so che ci leggono e sono molto attenti a
quello che facciamo e diciamo, certo non se la prenderanno per le
battute, ma la situazione si rivela sempre più preoccupante. E allora
diventa lecito che noi cominciamo a chiederci come e se è possibile
invertire questo disegno post-riformista del governo. |