Moratti e Fioroni: differenze di stile

da Tuttoscuola del 23/6/2006

 

In attesa di conoscere proposte e contenuti dell’azione di governo che il neo ministro dell’Istruzione, on. Giuseppe Fioroni, adotterà nei prossimi mesi, e metterli, eventualmente, a confronto con quelli attuati dal suo predecessore, Letizia Moratti, può essere interessante confrontare gli stili di lavoro di questi due ministri, "prestati" entrambi all’istruzione, in quanto provenienti da esperienze personali e professionali estranee al sistema scolastico e alle sue problematiche.

Fin dall’inizio del suo mandato, il ministro Moratti scelse la sede dell’Eur, lontana da Trastevere, limitando la sua presenza alla Minerva ad alcuni fugaci e riservati passaggi. Si presentò al personale del ministero solamente in occasione degli auguri natalizi.

Potremmo dire: presente nelle elaborazioni della riforma, ma fisicamente distante e inarrivabile.


Fioroni, grazie anche allo "spacchettamento" del Miur che gli ha tolto il carico dell’Università, è presente continuamente a viale Trastevere, dove si fa sentire e vedere. Mercoledì scorso è passato, ufficio per ufficio, a salutare individualmente tutto il personale: un atteggiamento "alla mano" che ha ricordato lo stile dell’ex-ministro Tullio De Mauro.

Letizia Moratti, a suo tempo, centellinò le presenze in Parlamento, delegando quasi sempre il sottosegretario on. Aprea, ad intervenire nelle interrogazioni parlamentari e nelle discussioni in Commissione sulle sue proposte di legge di riforma.

Fioroni, al primo question time su questioni scolastiche mercoledì 14 giugno, è intervenuto personalmente alla Camera, rispondendo direttamente all’interpellante di turno (on. Tranfaglia).


Infine, all’avvio del suo mandato Letizia Moratti fece sospirare a lungo i sindacati che chiedevano un incontro. Fioroni ha accolto immediatamente la loro richiesta e ha già avuto il primo confronto.

Potremmo dire che la differenza di stile, oltre ad essere certamente una connotazione personale, è anche l’effetto delle due esperienze di vita affatto diverse, consentendo a Fioroni di essere più "politico" e alla Moratti di essere più formale (come sindaco sembra però che abbia cambiato stile).