Devolution/1.

Un pericoloso stravolgimento della Costituzione.

da TuttoscuolaNews, N. 250, 19 giugno 2006

 

Per molti italiani che hanno memoria viva delle discussioni e dei confronti durante il grande evento di approvazione della Carta Costituzionale del 1948, che chiuse una fase storica del nostro Paese e ne aprì una nuova, è probabilmente più facile cogliere che i nuovi assetti costituzionali ipotizzati dalla "riforma della riforma" nota come devolution, non sono una trasformazione ma uno stravolgimento dell'"edificio costituzionale" che rappresenta un valido ed efficace presidio dal 1 gennaio 1948.

Il referendum del 25 giugno è un appuntamento importante per "bloccare" la riforma approvata nella scorsa legislatura dalla maggioranza di centro-destra.

È quanto hanno sottolineato il 14 giugno scorso all'Istituto Sturzo personaggi di diversa estrazione politica che hanno partecipato al dibattito promosso in occasione della presentazione del libro di Nicola Mancino "La Costituzione lacerata".

Il pubblico, folto e rappresentativo, ha sottolineato con convinzione alcuni significativi passaggi degli interventi dei Presidenti emeriti della Corte Costituzionale Casavola ed Elia e dei rappresentanti politici Follini (UDC), Salvi (DS), Mancino (DL).

Tutti hanno sottolineato il pericolo che le modifiche proposte con "la riforma della riforma" incidono sull'eguale godimento dei diritti fissati nella prima parte della vigente Costituzione (art. 1-54) che hanno sempre trovato riscontro nella vita politica e civile.