Per i nuovi licei il debutto dal 2008.

Resta l’anticipo delle iscrizioni per l’Infanzia.

di Luigi Illiano, da Il Sole 24 Ore del 29/6/2006.

 

ROMA - Il debutto dei nuovi licei previsti dalla riforma Moratti slitta di un anno e viene fissato per il 2008/09. Il rinvio è arrivato ieri con il disco verde al Senato per il decreto milleproroghe. Quindi, nessun cambiamento imminente coinvolgerà famiglie e studenti. Per i prossimi due anni scolastici i ragazzi che usciranno dalla scuola media dovranno scegliere ancora tra gli attuali percorsi: licei, istituti tecnici e professionali di Stato. Il «milleproroghe» contiene novità sui due cicli. Per l’approvazione definitiva resta il passaggio alla Camera ma, considerata la differenza di voti a favore della maggioranza, la strada dovrebbe essere in discesa.

Nuove scadenze. Il milleproroghe di fatto rimodula i tempi di applicazione della riforma Moratti. il Governo ha deciso di allungare le scadenze già fissate, concedendo ulteriori 18 mesi per poter emanare «disposizioni correttive e integrative» a quattro decreti attuativi. i decreti sul secondo ciclo e sulla formazione iniziale dei docenti potranno essere modificati entro novembre 2008. Per quelli sul diritto-dovere (obbligo scolastico) e sull’ alternanza scuola-lavoro ci sarà tempo fino a maggio 2008.

Secondo ciclo e diritto-dovere. I decreti sul secondo ciclo e sul diritto-dovere sono strettamente collegati. Con la scelta del rinvio il Governo ha tutto il tempo per modificare la riforma Moratti e renderla compatibile con il proprio programma. L’intervento più importante in agenda riguarda l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni, con il superamento della cosiddetta canalizzazione precoce, ossia la scelta, dopo la scuola media, del sistema dei licei o dell’istruzione e formazione professionale. Secondo il programma sottoscritto dall’Unione, il primo biennio della scuola superiore dovrebbe avere carattere unitario, quindi nessuna opzione prima dei 16 anni.

Restano comunque attivi i percorsi sperimentali previsti dall’accordo Stato-Regioni del 2003. Si tratta dei corsi triennali di formazione professionale gestiti dalle Regioni e per i quali sono stati già definiti standard nazionali sulle competenze fondamentali. Corsi che raccolgono molti consensi (possono iscriversi gli alunni dopo la licenza media) e che si sono mostrati un efficace scudo contro la dispersione scolastica.

«Per noi — spiega il viceministro all’ Istruzione, Mariangela Bastico — l’innalzamento ell’obbligo è uno snodo fondamentale, la vera svolta culturale, alternativa al modello Moratti. Per una scuola pubblica di qualità che non lasci indietro nessuno e valorizzi le diverse esperienze territoriali. I mesi che abbiamo guadagnato con le proroghe saranno spesi proprio su questa rotta strategica, per realizzare cambiamenti profondi anche nel primo ciclo e per restituire agli insegnanti un ruolo da protagonisti», conclude.

Scuola dell’infanzia. Gli anticipi della scuola dell’infanzia continueranno in forma sperimentale fino al 2007/08.

Secondaria di primo grado. Gli organici dei docenti della ex scuola media sono confermati anche per l’anno scolastico 2008/09.

 

IL CAPITOLO ISTRUZIONE

Slittamenti. Rinviate le scadenze previste dalla riforma Moratti: ci saranno 18 mesi di tempo in più per modificare i decreti legislativi relativi al secondo ciclo dell’istruzione e alla formazione iniziale dei docenti (nuova scadenza novembre 2008). Termine posticipato anche per i decreti attuativi sul diritto-dovere e sull’alternanza scuola-lavoro (nuova scadenza maggio 2008).

Anticipo. La possibilità di sperimentare gli anticipi delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia è confermata anche per il 2007/08. Nella scuola elementare, i nati entro aprile hanno il diritto di iscriversi alla prima classe.

Secondaria di primo grado. Confermato l’assetto organico delle scuole anche per il 2008/09. Il numero dei docenti resterà invariato

Nuovi licei. Salto di dodici mesi per l’esordio dei nuovi licei previsti dalla riforma Moratti. Partiranno dall’anno scolastico 2008/09. Uno spostamento che dovrebbe lasciare il tempo per introdurre la formula del biennio unitario fino a 16 anni, presentata dall’Unione nel proprio programma di governo.