Gli studenti che vanno all'esame di Stato sono
quattromila in più del 2005.
Le tre prove in tre giorni successivi. Il ministro: "Bisogna ritrovare
valore"
Maturità, parte la carica dei 450mila
Fioroni: "Ma l'esame cambierà...".
Salvo Intravaia, la Repubblica del
20 giugno 2006
Maturità al via per quasi mezzo milione di
studenti. E sarà, ormai appare certo, l'ultima volta così. Il ministro
Fioroni ha ribadito che entro luglio "le commissioni avranno una nuova
formulazione". Si smonta l'esame voluto da Letizia Moratti, dunque,
perché - sottolinea Fioroni - bisogna dare "certezza, sicurezza e
anche serietà a una prova che per gli studenti, l'intera comunità
scolastica e anche il Paese, ha la necessità di essere una prova di
pieno e intimo valore".
Si stanno per aprire le buste con le tracce della prova di Italiano,
dunque, e il mistero sarà finalmente svelato. Quattro le tipologie a
disposizione degli studenti: analisi del testo, saggio breve o
articolo di giornale, tema storico e tema di attualità. Il giorno
successivo, giovedì 22, sarà la volta della seconda prova scritta:
Matematica allo scientifico e Greco al classico, per fare due esempi.
E l'indomani, in un tour de force senza precedenti, studenti ancora in
classe per la terza prova, quella elaborata dalla stessa commissione
la mattina del 23. Quest'anno, a causa del referendum confermativo
sulla modifica costituzionale voluta dal governo Berlusconi che
impegnerà alcune scuole, niente week end di pausa fra i primi due
scritti e la terza prova.
Dopo gli scritti, i prof si lanceranno nella correzione degli
elaborati prodotti dai ragazzi e pubblicheranno i risultati.
Successivamente si partirà con i cosiddetti colloqui pluridisciplinari
che si protrarranno fino alla prima settimana di luglio. Poi tutti al
mare. Ragazzi e ragazze, nonostante la rassicurante commissione
interna 'stanno comunque sulle spine' e soffrono quasi come prima la
cosiddetta 'notte prima degli esami'. Basta ascoltarli: "E' sempre un
esame", confessano.
La novità annunciata.
E' ormai certo che la prossima
tornata di esami di stato sarà l'ultima con tutta la commissione
interna. Il neo ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, nel corso
delle ultime uscite lo ha ripetuto più volte: "E' l'ultima volta che
si faranno così". L'attuale formula con la commissione composta per
intero dagli stessi prof che hanno seguito e valutato gli studenti
durante l'intero anno scolastico non funziona. Da più parti si obietta
sull'utilità di questi esami: "A cosa serve - si chiedono gli
insegnanti - valutare i ragazzi nello scrutinio di giugno e
rivalutarli tre settimane dopo, durante gli esami di stato?". La
modifica più gettonata sembra il ritorno alla commissione composta per
metà da commissari esterni e per l'altra metà da membri interni, con
il presidente 'super partes', ovviamente esterno.
Così facendo l'esame di stato ritornerebbe a quello pensato
dall'allora ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer. I
dicasteri dell'Economia e dell'Istruzione in questi giorni stanno
valutando 'l'impatto economico della soluzione'. Improbabile che si
ritorni alla commissione con tutti prof esterni, con un solo membro
interno.
I numeri.
I 485.562 studenti che si presenteranno al cospetto delle commissioni
(24mila e 5720 presidenti) sin da domani sono quasi 4 mila in più
dello scorso anno. E se i candidati delle statali sono rimasti
praticamente invariati rispetto all'estate 2005: 427.296, in totale.
Coloro che si sono affidati 'alle cure' delle paritarie - 58.266
studenti - continuano a crescere in maniera significativa: più 6,5 per
cento. Discorso a parte va fatto per i cosiddetti candidati esterni:
coloro che si presentano agli esami senza avere seguito neppure un
giorno di lezione. Mentre nelle scuole di stato sono in calo - quasi 5
per cento in meno in 12 mesi - nelle private, dove si paga una 'tassà
che varia fra i 500 e i 1.500 euro, il loro numero è in crescita
rispetto all'anno scorso: più 5 per cento. E dire che per sostenere
gli stessi esami in una scuola pubblica basta pagare una tassa di
poche decine di euro. Sono Campania e Sicilia le regioni che fanno
registrare il maggio numero di privatisti nelle scuole non statali. Le
due regioni del Sud, da sole, ne collezionano il 50 per cento di tutto
il territorio nazionale. Stesso discorso per i cosiddetti saltanti -
coloro che mesi prima prevedono di essere promossi con almeno 8 decimi
in tutte le materie - e chiedono di potere sostenere gli esami dopo
avere ottenuto la promozione del quarto anno. Due superbravi, che
passano direttamente dalla quarta all'esame di stato, su tre abitano
in Campania e Sicilia e preferiscono, ancora una volta, le scuole
private.
Le regole. Cellulari a casa e scuole isolate dal mondo. Ecco le regole
stabilite dal ministero dell'Istruzione per evitare fughe di notizie
sulle tracce dei temi e sulle prove del giorno successivo. Lo ha
ribadito con forza viale Trastevere nella circolare che stabilisce le
cosiddette 'disposizioni operative sugli esami 2006. Non solo sarà
vietato utilizzare i telefonini. Vietati anche tutti gli aggeggi che
consentono di mettersi in contatto con l'esterno. "I Dirigenti
scolastici disporranno perché i candidati siano avvertiti
tempestivamente che è assolutamente vietato, nei giorni delle prove
scritte, portare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo
(comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e
immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di
ogni genere, e che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad
utilizzarli è prevista, secondo le norme vigenti in materia di
pubblici esami, la esclusione da tutte le prove", recita minacciosa la
disposizione ministeriale. Chi viene colto con le mani nella
marmellata sarà bocciato. Saranno chiamate all'ordine anche le scuole.
Durante le prove scritte tutte postazioni internet degli istituti
dovranno essere disattivate.
"La struttura informatica del ministero vigilerà, in collaborazione
con la Polizia delle comunicazioni, per prevenire l'utilizzo
irregolare della rete internet da parte di qualunque soggetto e l'uso
delle connessioni di telefonia fissa e mobile", avvertono i dirigenti
di Palazzo della Minerva. Ma non è tutto. Un occhio viene rivolto
anche agli edifici scolastici. I locali scolastici dove si svolgeranno
gli esami devono essere sicuri e possibilmente confortevoli. Il
ministero raccomanda 'di utilizzare locali pienamente idonei allo
svolgimento degli esami, procurando che gli stessi, oltre che
praticabili sotto il profilo della sicurezza, dell'agibilità e
dell'igiene, si presentino dignitosi e accoglienti e offrano
un'immagine della scuola decorosa e consona alla particolare
circostanza". Ma in agguato - il 30 giugno, cioè tra gli scritti e il
colloquio - c'è la scadenza del termine per adeguare le scuole alle
norme sulla sicurezza.
(20 giugno 2006