Fioroni e Padoa Schioppa:
si rinnova un braccio di ferro noto
che merita un confronto piu' serio..

da ScuolaOggi del 30/6/2006

 

Governo nuovo, nuovo braccio di ferro fra ministro dell'istruzione e ministro dell'economia. Da Moratti e Tremonti, a Fioroni - Padoa Schioppa. Quest'ultimo, impegnato a rimettere i conti in regola, ha già preannunciato sacrifici su tutta la linea. Scuola compresa. Un messaggio che non poteva lasciare indifferente Beppe Fioroni che ha richiamato il collega di governo a ricordarsi degli impegni programmatici per l'istruzione, anche se ha ammesso che ci sono alcune situazioni scolastiche su cui si deve intervenire. "Ci sono classi con 12 alunni e 3 insegnanti", ha detto come esempio su situazioni su cui intervenire. Che nella scuola italiana ci siano degli sprechi è fuori di dubbio. Come in qualsiasi altro settore pubblico. E gli sprechi soprattutto in tempi come questi non possono essere tollerati: vanno a scapito innanzitutto delle scuole che hanno bisogno di altre risorse per tenere alta la qualità del servizio offerto alle famiglie e ai loro figli. Ma se si vogliono combattere gli sprechi bisogna essere seri. Non bastano le citazioni generiche come quella fatta da Fioroni. Quel caso di per sè non significa nulla. Se quella scuola è in un paesino di montagna irraggiungibile, va bene che resti così. Allora gli sprechi vanno innanzitutto documentati e giustificati. E ce ne sono. Basti ricordare il caso della maestra trasferita al Sud in una scuola dove il posto non c'è. Ma quante scuole sono in queste condizioni? Quanti "moduli" risorse per dare un servizio mattino e due pomeriggi in realtà sono limitati a lezioni solo al mattino? Sostegno agli handicappati. Com'è possibile che al Nord si taglino le risorse e al Sud aumentano? Al Sud è più facile nascere handicappati? Interrogativi che Fioroni si deve porre. Situazioni che la Moratti e Tremonti con tutto il loro rigore di tagli non hanno nemmeno sfiorato. Bisogna essere capaci di farlo. Coinvolgendo responsabilmente tutti. A partire dai sindacati.