Fioroni: «Basta con i tagli e sul precariato

 daremo un segnale di discontinuità».

da Il Gazzettino di Venezia dell'11/6/2006

 

Impegni per le risorse, per la lotta al precariato, per una scuola di tutti, anche di chi è diversamente abile. Sono gli obiettivi del ministro per la Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, che ha colto l'occasione di un convegno organizzato dai Ds a Roma per fare il punto di questo primo breve scorcio di legislatura, che lo ha visto però particolarmente attivo: «Fare peggio della Moratti sarà difficile anche per me», ha detto Fioroni con una battuta, aggiungendo poi di non avere l'ambizione di passare alla storia per aver fatto una riforma della scuola, ma di preferire il «metodo del cacciavite», quello seguito finora, che prevede di tagliare ciò che non va, e di mettere ciò che aiuta quello che c'è ad andare bene.

Nel suo lungo intervento Fioroni ha affrontato quanto già fatto (come lo stop alla sperimentazione del secondo ciclo, la verifica del primo ciclo, la circolare sugli organici) e sulla lunga strada ancora da fare: «Se si riesce a rinnovare un percorso sarà utile a tutto il Paese e in ogni settore».

Su un punto il ministro ha posto particolare attenzione: «Visto il disastroso buco di bilancio che abbiamo trovato, ritengo che l'impegno del governo e della maggioranza sia che non si può più togliere una lira al mondo dell'istruzione. Ciò vuol dire che si opera una prospettiva solo di incremento» dei fondi. «Mi accontenterò - ha aggiunto - che il segnale politico sia quello di dire: sotto questa cifra non è possibile andare in nessun documento di programmazione economica. Abbiamo raggiunto il minimo, possiamo solo aumentare».

Sul problema del precariato, il ministro vuole dare un «segnale di discontinuità e nello stesso tempo un percorso di certezze per i precari». Si tratta di un «cammino che è appena iniziato e che dovrà trovare, di concerto con il ministero del Tesoro, una soluzione che dia risposte concrete a tutti».

Più complessa l'attività che Fioroni intende mettere in campo per l'inserimento dei diversamente abili: un tavolo con il ministro della Sanità, Livia Turco, e una collaborazione con gli assessorati regionali alla Sanità per adeguare il numero degli insegnanti a quello reale degli alunni disabili.«Come l'ospedale non può essere pensato per curare i sani - ha detto Fioroni - così è impossibile che la scuola non si faccia carico di includere tutti, compreso chi ha problemi o difficoltà. Quello dei diversamente abili è un problema centrale del nostro impegno».

Il ministro ha spiegato che «l'attuale meccanismo di identificazione degli insegnanti di sostegno sulla percentuale di alunni sani può essere modificato, istituendo una stretta collaborazione tra il nostro ministero, quello della Sanità, gli assessorati regionali alla sanità e le aziende sanitarie, per avere esattamente il numero degli alunni diversamente abili che debbono essere inseriti nel sistema dell'istruzione. In questo modo avremo la possibilità di individuare i fabbisogni degli insegnanti sulla base dei numeri reali e non dei numeri desunti. Fabbisogni stabiliti sulla base di previsioni regionali per legare gli organici al numero reale di chi ne ha bisogno».