L'inglese? Si impara dai video e dalla TV.

da TuttoscuolaNews N. 228, 16 gennaio 2006

 

Secondo un'indagine effettuata dalla società "Eta Meta Research" la scuola viene solo al quinto posto nella classifica dei soggetti più importanti per l'apprendimento dell'inglese.

Al primo posto compare la TV, soprattutto attraverso i video musicali e i programmi stranieri in onda sui canali satellitari oltre che, ma in misura minore, per merito dei corsi di inglese trasmessi da diversi canali, satellitari e analogici. Al secondo posto si piazza internet, tramite il quale i giovani "chattano" in inglese. Al terzo posto si collocano i corsi multimediali interattivi, al quarto i videogiochi e solo al quinto la scuola, che stando ai risultati della citata indagine contribuirebbe molto poco all'apprendimento dell'inglese tra i ragazzi.

Alla ricerca hanno collaborato 130 esperti tra psicologi, psicopedagogisti e linguisti, che hanno condotto 8 focus group con 90 bambini tra i 6 e i 16 anni ed effettuato un monitoraggio sistematico delle principali reti televisive nazionali e satellitari. Secondo questi esperti la scuola utilizza linguaggi e metodi troppo vecchi, in cui i più piccoli si riconoscono sempre meno. Un'altra ragione della scarsa incidenza dell'insegnamento scolastico è costituita dal fatto che una lingua richiede un esercizio quasi quotidiano, mentre le lezioni sono poco frequenti.

Basterà l'aumento (però facoltativo) delle ore di inglese, a scapito della seconda lingua straniera, previsto dal decreto legislativo n. 226 a partire dal 2007-2008 per la scuola secondaria di primo grado e per buona parte dei licei?