Quasi 40 mila iscritti alla previdenza integrativa.

Il fondo Espero piace ai docenti.

ItaliaOggi del 12/1/2006

 

Boom di iscritti per Espero, il fondo di previdenza integrativa dei dipendenti della scuola. Unico fondo istituito al momento nel pubblico impiego, Espero ha superato la barriera dei 30 mila iscritti, arrivando quasi a quota 40 mila a fine 2005. Una barriera, questa, più che psicologica, operativa. Il consiglio di amministrazione dell'ente è infatti messo nelle condizioni di procedere a una serie di adempimenti pratici, superando la fase provvisoria. Secondo i dati forniti dallo stesso fondo, la regione che ha aderito con maggiore forza alla previdenza integrativa è la Lombardia, seguita a ruota da Campania e Sicilia. Complici, tra i fattori determinanti, anche forse la maggiore consistenza di personale che proprio in queste regioni si registra. Tra i più convinti, gli insegnanti, mentre si sono mostrati piuttosto tiepidi i presidi.

L'obiettivo dell'istituto, nato nel 2001 con accordo tra Aran, l'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego, e sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal, Cida-Anp e Gilda Unams), è di assicurare una pensione integrativa a quanti cesseranno dal servizio nel medio-lungo periodo. E che hanno la prospettiva, nel giro di vent'anni, di percepire un assegno previdenziale che sarà pari a quasi la metà dell'ultimo stipendio, secondo le stime fatte dalla Covip, la commissione di vigilanza sui fondi integrativi presieduta da Luigi Scimia.

I dati circa le adesioni (il fondo era operativo da poco più di un anno), pur se superano le aspettative, parlano di una conoscenza dell'istituto piuttosto bassa. Il personale della scuola, il più corposo del pubblico impiego, conta infatti oltre un milione di dipendenti.

Ad oggi, dunque, ha optato per la seconda gamba previdenziale solo il 4% dei lavoratori. Una percentuale ancora troppo bassa perché possano essere assicurati rendimenti proficui degli investimenti. ´È il segnale di un cambio di rotta, il lavoro da fare è ancora tanto', ha detto Enrico Panini, segretario della Cgil scuola. ´La strada è in salita, facciamo da apripista nella p.a.', ha aggiunto Francesco Scrima, numero uno della Cisl scuola. ´Siamo impegnati sul territorio per fa conoscere ai lavoratori le prospettive pensionistiche, solo così è possibile una scelta consapevole', commenta Massimo di Menna, segretario della Uil scuola. ´È positivo però essere partiti con il piede giusto', ha precisato il segretario dello Snals, Gino Galati.