Eppur si muove . . . Ma come? di Maurizio Tiriticco, 8/1/2006.
E’ sembrata una partita a scacchi! Prima mossa: parte l’Alfiere di Repubblica con un commento al rapporto dell’Ocse, Education at Glance 2005, con il titolo L’Ocse boccia la scuola italiana. Seconda mossa: la Regina schiva abilmente lo scacco e manifesta il suo stupore! Caro Direttore, la data di pubblicazione del rapporto è sì quella del 2005, ma i dati si riferiscono al 2003, quindi si tratta della scuola che ho ereditata. Sappia che le riforme da me avviate stanno già dando i loro frutti, dei quali l´Ocse, ovviamente, non può tenere conto. La strada da percorrere è ancora lunga, ma i risultati si vedranno nella loro pienezza tra qualche anno, con la completa attuazione delle riforme. Terza mossa: il Cavallo Barbiellini Amidei sul Corsera commenta anch’egli il rapporto Ocse con il titolo Eppur (non) si muove e dichiara che con simili dati non c’è davvero da essere ottimisti! Quarta mossa: la Regina, ancora all’angolo, frusta a dovere sul Corsera l’incauto Cavallo! I nuovi dati ci sono, e sono tutti positivi! Lo dicono l’Invalsi, il Cnvsu, il Cnr, enti di valutazione assolutamente indipendenti!. La scuola italiana, dopo decenni di immobilismo, finalmente si è mossa! Quinta mossa! Il Cavallo, con tutta l’umiltà di chi è stato retrocesso a Pedina, si straccia le vesti. In ben cento articoli ho ripetuto la mia convinzione che non bisogna scoraggiarsi davanti alle carenze del sistema! Proprio nel mio articolo 101 dovevo prendere questo abbaglio! È lo spazio tiranno che ha tagliato la mia reale conclusione: “Chi minaccia totali cancellazioni postelettorali della riforma, sarebbe bene rimeditasse le carte dell’Ocse”. Così la Regina riprende saldamente il suo scettro! Non c’è Ocse che tenga! Ma… c’è una Sesta mossa… c’è sempre… o ci dovrebbe essere… un sesto tra cotanto senno! E’ la scuola reale, quella che oggi riapre e che tace, con i problemi di sempre, non solo quelli denunciati dall’Ocse, ma anche quelli provocati da una altezzosa ed insipiente Regina! La scuola non si è mossa! E’ stata smossa… ma come? Questi i risultati! Le famiglie, a cui la Regina riconosce un diritto prevalente di scelta, non sanno se, dove e come iscrivere i loro figli! Le scuole dell’infanzia potranno accettare tutti gli anticipati? E poi… questa anticipazione… ha veramente un fondamento pedagogico? E per la scuola media, pardon! scuola secondaria di primo grado…dov’è la seconda lingua comunitaria? Dov’è l’informatica? E i diversamente abili sono veramente garantiti? Per non dire dei problemi irrisolti del secondo ciclo! Il Governo e le Regioni ancora non sono un grado di garantire nulla! Solo l’inossidabile liceo sembra sopravvivere al marasma! Quindi, tutti a studiare latino e greco, poi, poi, poi… si vedrà! E gli insegnanti? Che da due anni si chiedono: ma queste Indicazioni nazionali sono transitorie o no? E questo tutor dobbiamo farlo o no? E tra un mese come ce la caviamo con il portfolio? Due circolari due, l’85 e l’84 – i numeri vanno indietro come la nostra scuola! – una più impasticciata dell’altra! Ma la scheda…pardon! il documento di valutazione che valore ha? Ogni scuola fa il suo? E poi… con queste competenze che dovremo certificare alla fine dell’anno? Ma non sono una rimasticazione degli OSA? Però! C’è anche il profilo di uscita! Parole al vento! Gira gira, non ci stanno rimescolando la solita minestra? Ma tu li hai fatti questi PSP? E quanti? E quante UA hai fatte? Sì, però ci sono anche le prove dell’Invalsi… Ma chi le fa? Perché le fa? Con quali criteri le fa? E noi e i nostri alunni zitti e mosca… sono obbligatorieeee! Anche se gli standard non ci sono! E poi, come la mettiamo con i dati sensibili? Quand’è che un dato è sensibile? Chi ce lo dice? Se un genitore ricorre? Sappiamo come vanno le cose al Tar… i giudici, poi, danno sempre torto alla scuola! Una cosa è certa! Che dobbiamo sempre scrivere carte su carte, sempre a cavallo tra l’inutilità e il rischio! Ma quand’è che ci faranno insegnare… semplicemente… insegnareeeeee? E poi dicono che c’è l’autonomia! La pioggia delle norme diventa sempre più un diluvio… Ma non deve fare il sindaco a Milano? Sì, ma deve completare l’opera, un manager è un manager! Per non dire poi delle cose grosse, quelle che riguardano gli ordinamenti, le strutture, le risorse, dal tempo pieno che non c’è ai soldi per le scuole che sono sempre di meno, agli organi collegiali che non si sa che fine faranno, allo stato giuridico degli insegnanti… Insomma, la società è sempre più esigente, vuole persone più preparate perché il mondo del lavoro è quello che è, ma per i nostri figli la sola prospettiva è quella dei contratti a termine… evviva la flessibilità! Emerge solo una riflessione! Lasciate che la scuola si muova da sé, che si riformi da sola! Ne è capace! Piuttosto… rifacciamo la società! Tutti insieme, però!
Roma, 8 gennaio 2006 |