Provvedimento siglato tra polemiche.

Avvio difficile per i nuovi licei.

Dal Garante della privacy arriva il via libera alla compilazione del portfolio.

di Luigi Illiano, da Il Sole 24 Ore del 31/1/2006.

 

ROMA. Fuoco di sbarramento contro la sperimentazione della riforma che dal prossimo settembre potrà partire con i nuovi licei (si veda «li Sole-24 Ore» del 27 gennaio scorso). «Ho firmato il decreto che prevede la possibilità da parte delle scuole, su base volontaria, di sperimentare in tutto o in parte la riforma», ha annunciato domenica il ministro dell’istruzione Letizia Moratti e, quasi prevedendo le reazioni negative, ha aggiunto: «E stata talmente forte la sollecitazione arrivata da scuole e Province che era impossibile fermare il processo».

Proteste puntualmente arrivate Regioni, fronte dell’opposizione e sindacati attaccano il decreto. «È sicuramente grave per il rapporto tra Governo e Regioni che il ministro Moratti, contrariamente a quanto si era impegnata a fare, abbia firmato il decreto», ha commentato Silvia Costa, coordinatore degli assessori regionali alla scuola e assessore del Lazio. Dall’Emilia Romagna, l’assessore Mariangela Bastico è perentoria: «Nella nostra Regione non sarà avviata nessuna sperimentazione di tipo ordinamentale sulle scuole superiori nell’anno scolastico 2006-07». E dunque, nessun avvio dei nuovi licei. «La firma del decreto — conclude Bastico ha un carattere esclusivamente propagandistico».

Voce dissonante è quella dell’assessore all’Istruzione del Veneto, Elena Donazzan: «Con la sperimentazione si fa un enorme passo avanti verso le richieste concrete delle famiglie, ma le Regioni governate dal Centro-sinistra utilizzano il proprio predominio numerico (il rapporto è di 16 a 4, ndr) per impone diktat di natura politica e ostacolare il cammino della riforma». Andrea Ranieri, responsabile scuola dei Ds. annuncia: «Se questo Governo sarà mandato a casa, il decreto Moratti, la sciagurata previsione di due canali separati, quello liceale e quello professionale, non avrà mai attuazione».

Enrico Panini (Fle-Cgil) bolla il provvedimento come «atto irresponsabile, con vastissime zone d’ombra e di incertezza, senza formazione degli insegnanti, e senza risorse». E, secondo la Flc-Cgil per il 2006 sarebbero previsti tagli nei finanziamenti per la scuola: meno 13,6% sul funzionamento amministrativo e didattico e meno 38,3% sul sostegno ai diversamente abili. Mentre sarebbero «sistematicamente aumentate» i fondi per le scuole private.

Massimo Di Menna (Uil) afferma che con la sperimentazione «si aggiunge confusione a confusione» e rilancia con la richiesta di un confronto tra ministero, sindacati e Regioni, per studiare le ricadute dell’avvio della riforma. Secondo Francesco Scrima (Cisl) si tratta di «un evidente strappo di natura politica». Pollice verso anche da parte di Alessandro Ameli (Gilda) che invita gli insegnanti a non avallare nei collegi dei docenti «quest’altra sciagurata scelta».

Il meccanismo. Il decreto che manda in pista con anticipo i nuovi licei è aperto a tutte le scuole superiori che presenteranno un progetto contenente le parti della riforma che si intendono sperimentare. Per il via libera sarà indispensabile l’assenso delle famiglie degli studenti iscritti alle classi prime. Poi, l’adesione al progetto dovrà essere deliberata dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto.

Portfolio. Sulla compilazione del portfolio delle competenze. interviene il Garante per la protezione dei dati personali assicurando che «nessun ostacolo viene posto dalle norme sulla privacy alla compilazione del portfolio». Parole che arrivano in risposta a notizie secondo cui le scuole medie inferiori incontrerebbero difficoltà nel compilare le pagelle e i giudizi sugli studenti.