Gli anticipi salvano gli organici

della scuola primaria.

da Tuttoscuola del 16/1/2005

 

Fino al 2002/2003 la scuola primaria ha fatto segnare un lento e inesorabile decremento al Sud e nelle Isole (dove tra il 2000 e il 2002 vi è stato il calo di oltre 39 mila scolari), mentre il nord, nel medesimo periodo aumentava il numero di alunni di circa 15 mila unità e il Centro rimaneva in situazione di stabilità.

Dal 2003/04 gli anticipi hanno invertito la tendenza con un primo apporto di 25.699 alunni anticipatari, a cui ha fatto seguito l’anno dopo una nuova quota di 35.516 alunni in anticipo, seguiti dai 45.007 dell’anno in corso.

Dal 2006-07 con una previsione di 55.000 alunni anticipatari la scuola primaria dovrebbe raggiungere complessivamente quota 2.572.000 (che, senza anticipi, sarebbe rimasta a 2.522.000).

Al sud, nonostante si faccia ricorso massicciamente all’istituto dell’anticipo (gli alunni anticipatari provengono da quell’area nel 44% dei casi), nel 2006-07 vi sarà comunque un calo di scolari, rispetto al numero di quest’anno, di oltre 5 mila unità; nelle Isole il decremento dovrebbe essere di circa 2.500 alunni.

Nel medesimo tempo al nord, sempre grazie soprattutto agli alunni stranieri, vi sarà un aumento stimato intorno alle 26 mila unità complessive.

Si conferma quindi la tendenza rilevata da tempo da Tuttoscuola che registra lo spostamento del baricentro della scuola verso il nord, con decremento di popolazione scolastica nelle aree meridionali, a fronte di un incremento nelle aree settentrionali e centrali favorito, quest’ultimo, anche dall’arrivo di stranieri.

Il fenomeno sta creando aggravio nei servizi a carico dei Comuni e una ridistribuzione degli organici del personale scolastico.