Accettato il ricorso dei Cobas al Tar del
Lazio: sospesi, per adesso, il nuovo documento di valutazione e il
faldone con le competenze dei ragazzi
Stop a nuova pagella e portfolio.
il Tar frena la riforma Moratti.
la Repubblica del
2/2/2006
ROMA - Stop al portfolio delle competenze
e al documento di valutazione degli alunni (emanati tra mille
polemiche, lo scorso novembre, dal ministero dell'Istruzione e punti
cardine della riforma Moratti). Il Tar del Lazio, infatti, ha accolto
parzialmente la richiesta di sospensiva presentata ieri, in sede di
udienza, dai Cobas della scuola.
In particolare, si legge nel documento, "il ricorso non pare 'prima
facie' manifestamente infondato con riferimento al terzo profilo di
gravame, concernente le biografie dell'alunno, e al quarto profilo di
gravame, relativo all'insegnamento della religione cattolica
nell'ambito delle materie curriculari".
Il portfolio delle competenze.
Nato, l'abbiamo detto, come una delle principali innovazioni della
riforma Moratti, il "portfolio delle competenze" era configurato come
un faldone all'interno del quale sarebbero state registrate tutte le
competenze acquisite, dalla scuola materna alle superiori, dallo
studente. Il portfolio, in realtà, potrebbe non avere alcuna ragione
di esistere, secondo l'accusa, perché non è stato mai menzionato
all'interno delle leggi approvate in Parlamento (né nella Legge di
riforma 53/03 né dal decreto legislativo applicativo 59/04). L'unico
documento nel quale si trova è l'Indicazione nazionale transitoria,
allegata al decreto legislativo 59/04, che non è mai divenuto però un
Regolamento. C'è da aggiungere che il portfolio aveva creato non pochi
problemi anche all'interno delle scuole, dove fino a ieri gli
insegnanti non sapevano come comportarsi: il carico di lavoro
richiesto dalla compilazione dei moduli per tutti gli alunni, infatti,
avrebbe gravato i docenti di un enorme carico di lavoro.
La religione nella "pagella".
Altra questione, sollevata dai sindacati ma anche da molti genitori, è
quella dell'inserimento del voto di religione cattolica all'interno
del "Documento di valutazione", il documento, cioè, consegnato alle
famiglie che va a sostituire la "pagella". L'anomalia, secondo i Cobas,
è che "la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica
venga inserita in un unico documento unitamente agli altri curriculi,
nonostante sia una materia facoltativa". E questo, secondo i
coordinamenti dei genitori, avrebbe potuto portare a discriminazioni.
La religione infatti, attualmente viene valutata in un documento a
parte (come deciso anche dal Concordato Stato-Chiesa).
"La nuova scheda di valutazione, inoltre - continua l'accusa - non ha
fondamenti giuridici perché non è stato mai emanato il relativo
decreto".
La soddisfazione dei Cobas.
"Un pezzo decisivo della riforma Moratti va in pezzi: i Cobas la
stanno abrogando concretamente". Così il portavoce Piero Bernocchi
dopo l'annuncio del Tar del Lazio dell'accoglienza del ricorso. "Il
Tar ha dato ragione ai Cobas e ai coordinamenti genitori-insegnanti
che in questi mesi avevano già impedito nella maggioranza delle scuole
l'applicazione della 'riforma', ha cancellato l'illegalità morattiana
intimando al ministro di revocare la circolare 84 del 10 novembre e di
emanare nuove circolari conformi alla normativa pre-esistente. D'ora
in poi quindi - conclude Bernocchi - gli organi collegiali possono
deliberare l'adozione della scheda di valutazione con i curriculi
previsti dai programmi dell'85 per le elementari e del '79 per la
media".