Più finanziamenti nelle scuole.

Ma solo in Lombardia?

di Dedalus, da ScuolaOggi del 20/2/2006

 

Arrivano, a sorpresa, soldi alle scuole milanesi e lombarde. L’Ufficio scolastico regionale della Lombardia si deve evidentemente esser reso conto dell’entità dei tagli ai finanziamenti, dello stato di sofferenza delle scuole e delle diffuse proteste e lamentele e cerca, improvvisamente, di porre qualche rimedio.
In un articolo precedente Scuolaoggi ha indicato, con dovizia di particolari, l’ammontare delle riduzioni per le varie voci di entrata delle scuole, dal finanziamento didattico amministrativo al budget per le supplenze ai fondi della L.440, tagli che si aggirano mediamente attorno al 40% rispetto lo scorso anno e ancor più vistosi se riferiti agli anni precedenti. L’USR, con circolare del 17 febbraio, comunica ora alle scuole - a Programma annuale già deliberato (termine perentorio per l’approvazione il 15/2) - “modifiche in aumento” dei parametri di calcolo del finanziamento amministrativo e didattico per l’anno finanziario 2006. I parametri di calcolo precedentemente assegnati (quote per numero classi e per numero alunni), comunicati con circolare del 30 dicembre 2005, “devono essere rideterminati in aumento”.

“L'aumento medio in termini percentuali dei parametri – si dice nella nota, a firma del dirigente dell’USR Yuri Coppi - è del 53,33% per tutti i differenti ordini e indirizzi scolastici rispetto a quanto indicato nella precedente circolare sul Programma annuale per l’anno 2006. L'aumento è reso possibile da una variazione al bilancio dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia che integra lo stanziamento iniziale previsto dalla legge di bilancio per il 2006 per il capitolo di spesa per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni scolastiche.”

Il fatto che entrino più soldi per i magri bilanci delle scuole – a fronte del contemporaneo aumento delle spese che abbiamo più volte sottolineato – è sicuramente un dato positivo. Quasi una boccata d’ossigeno. Si tratta di fondi non spesi, a disposizione dell’USR (o di nuovi fondi assegnati dal Miur ?), che l’USR della Lombardia ha deciso di destinare agli istituti scolastici in evidente sofferenza e in difficoltà.
Resta il fatto comunque che l’integrazione riguarda una sola voce delle entrate delle scuole, quella relativa al funzionamento amministrativo e didattico (non i fondi per le supplenze né della legge 440, che restano invariati) e che il taglio, rispetto ai due anni precedenti rimane comunque pesantissimo e oscilla tra il 22% nell’obbligo e il 27/28% nelle superiori.

Sorge un dubbio: come mai solo adesso e solo in Lombardia? Un benefit per le scuole lombarde? Non ci risulta (saremmo lieti di smentite e/o rettifiche in proposito) che altri USR di altre regioni abbiano effettuato interventi compensativi rispetto la legge di bilancio 2006. Ricordiamo en passant che questa è la regione ove il ministro Moratti si presenta candidato per le elezioni a sindaco di Milano, con una piazza – quella del mondo della scuola milanese – non certo facile. A Milano vi sono state, com’è noto, ampie mobilitazioni di genitori e insegnanti e in questa regione si è registrato un ampio movimento di opposizione contro la riforma Moratti e la politica scolastica del governo di cui fa parte.

Che ci sia un nesso tra l'improvvisa assegnazione di fondi integrativi e questa circostanza fortuita? Un po’ di soldi alle scuole dunque per “gentile concessione” del direttore regionale o un’operazione (anche) a scopo elettorale? Sicuramente é una vera fortuna, verrebbe da dire, avere un ministro dell’istruzione che si candida alle elezioni amministrative in questa regione. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva Andreotti. Sarà questo il caso?