Ma la Rosa nel pugno rompe sulla scuola privata.

da Tuttoscuola, 15/2/2006

 

"Lancio un appello agli insegnanti della nostra scuola pubblica e agli studenti perché facciano sentire in queste ore la loro voce". Così ha detto Enrico Boselli, leader dello SDI e della "Rosa nel pugno" (Rnp), subito dopo la rottura, in qualche modo annunciata ma egualmente sorprendente, registratasi venerdì scorso con gli altri partiti dell’Unione.

La strategia laico-zapateriana abbracciata dallo SDI, unitamente ai radicali, ha dunque scelto la scuola pubblica (insieme ai PACS) come cavallo di battaglia, elemento forte di identità e visibilità anche in vista dell’imminente campagna elettorale. Fino al punto di non accettare, almeno per ora, alcuna mediazione con il programma di politica scolastica messo a punto da Romano Prodi perché privo di un elemento che la Rnp giudica sostanziale: lo stop a qualunque finanziamento della scuola privata, compresa quella paritaria.

In teoria non dovrebbero esserci problemi, perché la scuola privata in senso stretto, cioè quella non paritaria, non può ricevere alcun tipo di finanziamento nemmeno ora. Qualche finanziamento lo ricevono invece le scuole paritarie e le famiglie che si rivolgono ad esse, ma la legge n. 62/2000 considera queste scuole parte costitutiva del sistema "pubblico" di istruzione. In realtà sembra di capire che Enrico Boselli e Emma Bonino contestino proprio questa accezione estensiva della nozione di "pubblico", e che quando parlano di scuola "privata" intendano anche quella paritaria, in buona parte gestita da enti cattolici. Ma su questo terreno non vengono seguiti da nessuno degli altri partiti che formano l’Unione.