La Ragioneria generale fa le pulci all'intesa per i 10 mila dirigenti.
Niente via libera del cdm.

Stop al contratto presidi: va rivisto.

Violata la Finanziaria 2006, ci sono norme senza copertura

ItaliaOggi del 28/2/2006

 

Il contratto dei presidi fa i conti con la Ragioneria generale dello stato. E sono conti che non tornano, tanto che l'intesa, firmata il 29 novembre scorso, ancora non è stata inviata al consiglio dei ministri per l'esame di rito, propedeutico al via libera definitivo di Aran e sindacati. Così, a quasi tre mesi dall'accordo tra le parti, dei circa 300 euro di aumento medio mensile, i 10 mila presidi non hanno visto in busta paga neanche un euro. Non risultano infatti superati i rilevi mossi dal ragioniere generale, Mario Canzio, che, in una dettagliata nota, lamenta la mancata copertura finanziaria di istituti come l'ente bilaterale per la formazione dei dirigenti scolastici e le reggenze. E pretende l'adeguamento dell'intesa anche alla Finanziaria 2006, che ha soppresso le indennità per le trasferte. Indennità invece previste dal contratto.

Insomma, a poco più di un mese dalle elezioni, con l'inevitabile periodo di impasse per il passaggio di consegne da un governo e l'altro, il contratto 2002/05 dei dirigenti scolastici rischia di tornare all'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego. Un rinvio che potrebbe significare lo slittamento del contratto di almeno altri tre mesi. In agitazione i sindacati, che, dopo il nulla di fatto della seduta del consiglio dei ministri della scorsa settimana, stanno facendo pressioni sui ministeri dell'istruzione e della funzione pubblica perché eventuali ritocchi all'accordo siano concordati immediatamente. L'altra strada è quella di avere un via libera condizionato ad alcune correzioni. Che il tavolo contrattuale apporterebbe successivamente. L'obiettivo, in entrambi i casi, è di ottenere l'imprimatur di palazzo Chigi entro le prossime due settimane.

Direttive per la riapertura delle trattative non risultano al momento giunte all'Aran.

Ente bilaterale. L'articolo 21, comma 11 del contratto prevede la possibilità che Miur e sindacati costituiscano un ente bilaterale per la formazione continua dei dirigenti scolastici. Struttura che potrebbe però comportare maggiori oneri, non conteggiati e non coperti dall'intesa.

Reggenze. La reggenza è l'istituto a cui si ricorre, una volta esauriti gli incarichi di presidenza, per la copertura dei posti lasciati vuoti. Il contratto dei dirigenti, nel dettare la disciplina, fa ancora riferimento all'articolo 69, comma 2 del contratto della scuola del 1995. Ma scuola e dirigenza scolastica sono due comparti separati, con contratti diversi. Il riferimento, anche per i risvolti di copertura finanziaria, non può essere riferito più al contratto della scuola.

Trasferte. La Finanziaria 2006 (comma 213, articolo 1 della legge n. 266/2005) ha soppresso le indennità di trasferta per tutti i dipendenti pubblici. E dunque anche per insegnanti, personale ausiliario, tecnico e amministrativo. E per i presidi. È stata cancellata anche l'indennità supplementare che consisteva nella maggiorazione del 10% su biglietti per viaggi su mezzi di trasporto di linea per via terrestre o marittima e del 5% su viaggi aerei. Per le missioni all'interno del territorio nazionale potranno essere rimborsate solo le spese per i pasti, i pernottamenti e viaggi. Limitazioni e soppressioni motivate dalla necessità di contenere la spesa pubblica. Ma che il contratto dei dirigenti ha ignorato.