Errani:

 ecco perché i nuovi licei

non partiranno a settembre.

ItaliaOggi dell'8/2/2006

 

Assicura che "non è una posizione pregiudiziale". La politica, questa volta, non c'entra proprio niente. Il no di Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna alla guida della Conferenza delle regioni, alla sperimentazione a partire da settembre della nuova scuola superiore "è un no di merito", che parte da un ragionamento che era stato condiviso dallo stesso ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. Ossia che "per dare certezze alla scuola, a chi vi lavora e a chi vi manda i propri figli a studiare, non era opportuno far partire dal prossimo settembre nessuna sperimentazione dei nuovi licei". Anzi, più che un ragionamento condiviso, c'era stata un'intesa firmata. "Il ministro ha violato un accordo ben preciso. Decideremo le contromosse", dice Errani. Giovedì prossimo è prevista una seduta della Conferenza delle regioni. Nella convocazione non figura l'argomento scuola. Ma inevitabilmente "non potremo non parlare di questa novità", introdotta con un decreto ministeriale firmato il 28 gennaio scorso.

 

Domanda. Il ministro Moratti ha sottolineato che il progetto di innovazione si è reso necessario per rispondere alle richieste delle scuole che vogliono partire da subito, senza aspettare neanche un anno.

Risposta. Conosco le motivazioni addotte dalla Moratti. Qualche scuola ci sarà pure. Conosco altrettanto bene che proprio con il ministro, poco tempo fa, avevamo concordato che la sperimentazione non si sarebbe invece fatta.

 

D. Eppure, l'Italia è il paese delle sperimentazioni. Gli istituti che hanno fatto sperimentazioni si sono rivelati spesso i migliori.

R. Qui stiamo parlando di qualcosa di diverso. Stiamo parlando di far partire il prossimo settembre una nuova scuola superiore, con nuovi istituti che prenderanno il posto degli attuali, nuovi programmi, nuovi orari, nuovi diplomi in uscita. E deve essere fatto tutto, manca tutto. Le iscrizioni tra l'altro sono già chiuse. Si mette insomma il sistema dell'istruzione in una inutile, incomprensibile fibrillazione. Quale genitore, e quando, potrà cambiare la scelta fatta, senza un quadro certo di riferimento?

 

D. Il vostro assessore all'istruzione ha già detto che in Emilia Romagna la sperimentazione non partirà. Che fate, boicottaggio?

R. Utilizziamo gli strumenti amministrativi che ci concede la legge per tutelare la scuola.

 

D. Immagino, che deciderà di fare lo stesso la conferenza delle regioni, 16 regioni su 20 sono a guida centro-sinistra...

R. Non so quale sarà la scelta della Conferenza. Certo è che dovremo prendere atto che non c'è stato da parte del governo il rispetto di un'intesa. Dopo di che, ogni regione deciderà autonomamente il da farsi.

 

D. Non finirà anche in questo caso davanti ai tribunali?

R. Stiamo valutando le possibili iniziative di tutela nell'interesse della scuola.

 

D. Insomma, dichiarate guerra al governo.

R. È il governo che con atto unilaterale ha disatteso un accordo, dopo mesi di diplomazia.