Una nota della direzione generale per il personale (Miur)
spiega l'intervento dei giudici contabili.

La Corte dei conti apre ai docenti.

Disco verde per le 20 mila immissioni in ruolo autorizzate

ItaliaOggi del 7/2/2006

 

Via libera della Corte dei conti a 20 mila immissioni in ruolo di docenti per il prossimo anno. Il placet dei magistrati contabili vale anche per le ulteriori 10 mila assunzioni a tempo indeterminato che saranno disposte dall'anno scolastico 2007/2008. Nulla di fatto, invece, per le immissioni in ruolo del personale Ata, che restano al palo. È quanto si evince da una nota della direzione generale per il personale della scuola del ministero dell'istruzione il 27 gennaio scorso (prot.126).
Il decreto sulle assunzioni

L'ok dell'organo di controllo riguarda lo schema di decreto interministeriale n.79, del 18 ottobre 2005, attualmente in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che regola la programmazione triennale delle assunzioni a tempo indeterminato del personale docente dal 2005 al 2007. Programmazione disposta a suo tempo dall'art. 1-bis del dl n. 7 aprile 2004 n. 97, convertito con modificazioni dalla legge 4 giugno 2004 n. 143.


Le assunzioni nel 2005

La prima tranche di assunzioni è stata disposta dal 1° settembre di quest'anno, per effetto del dl n. 115/2005, con il quale sono state previste 35 mila assunzioni. Queste immissioni in ruolo, peraltro, sono già a regime e i docenti già assunti stanno per terminare il periodo di prova.


Le assunzioni del 2006 e del 2007

Dal 1° settembre 2006, invece, saranno immessi in ruolo altri 20 mila docenti e, a partire dal 1° settembre 2007, ulteriori 10 mila. Le nuove assunzioni saranno materialmente disposte dopo che il nuovo decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Fermo restando che, dopo la pubblicazione, il ministero dovrà attivare una complessa procedura, che farà seguito alla definizione dell'organico di diritto e che prevede l'individuazione del numero complessivo di posti vacanti e la determinazione di un coefficiente, che servirà per calcolare esattamente il numero delle assunzioni da disporre regione per regione.
 

La ripartizione

Il coefficiente sarà dato dal rapporto tra il numero delle assunzioni autorizzate e il 50% dei posti vacanti in organico di diritto. Il restante 50% sarà accantonato, infatti, per la mobilità professionale e interprovinciale dei docenti di ruolo. Ciò vuol dire che per conoscere il numero delle cattedre disponibili per le immissioni in ruolo bisognerà attendere gli esiti della mobilità. Fermo restando che alle disponibilità bisognerà comunque applicare il coefficiente. Dopo di che, i contingenti saranno ripartiti per regione, provincia e per classe di concorso. Sempre, però, se nel triennio di attuazione del piano non dovessero determinarsi situazioni di soprannumerarietà. Nel qual caso saranno disposte compensazioni con altre classi di concorso.
 

Come si calcolano i posti

Facciamo un esempio. Supponiamo che in tutto il paese vi siano 60 mila cattedre vacanti. Il 50% di queste sarà accantonato per la mobilità professionale e la mobilità inteprovinciale. La differenza sarà di 30 mila cattedre. Per calcolare il coefficiente bisognerà fare il rapporto tra le 20 mila assunzioni autorizzate (numeratore) e le 30 mila cattedre vacanti (denominatore). In buona sostanza bisognerà dividere 20 mila per 30 mila. Il risultato sarà il coefficiente. Nel caso specifico: 0,66. Dopo di che, per conoscere il numero delle immissioni in ruolo, bisognerà moltiplicare il numero delle cattedre vacanti della regione per il coefficiente. Il risultato corrisponderà al numero di immissioni in ruolo da destinare alla regione. Idem per quanto riguarda la suddivisione a livello provinciale e per quelle tra le varie classi di concorso. Va detto subito, però, che si tratta di un criterio meramente astratto.
 

I termini

In ogni caso, le procedure di attuazione riguarderanno solo i 20 mila posti previsti per l'anno scolastico 2006/2007. Per i restanti 10 mila posti bisognerà rifare tutto da capo il prossimo anno. I criteri generali di ripartizione saranno, peraltro, oggetto di apposita informativa e confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di lavoro: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams.