L’era del copia e incolla, senza citare le fonti,
ha travolto anche il Ministero.

Basta sostituire “diritto – dovere all’istruzione e alla formazione” con “obbligo di istruzione e formazione” e il gioco è fatto. La sostanza però non cambia.

di Mario Piemontese, da ReteScuole del 24/12/2006

 

La Finanziaria 2007 introduce l’obbligo di istruzione per almeno 10 anni, dando però la possibilità alle Regioni, previo accordo con il Ministero, di attivare bienni superiori integrati tra istruzione e formazione professionale, simili, per intenderci, a quelli attivati in Emilia Romagna da qualche anno per effetto dell’applicazione della legge regionale che porta il nome dell’attuale viceministro Mariangela Bastico. Fino a quando tutto questo non andrà a regime, la Finanziaria prevede il proseguimento dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionali, per intenderci il secondo canale della Moratti.

Per il momento mettiamo da parte il biennio integrato e occupiamoci della sperimentazione dei trienni di qualifica.

La norma presente in Finanziaria poteva far pensare che il proseguimento della sperimentazione dovesse riguardare solo gli attuali primo e secondo anno: stop alle iscrizioni da quest'anno ed esaurimento della sperimentazione nel giro di due anni. Invece no. Anche quest'anno gli studenti di terza media potranno scegliere, per assolvere l'obbligo, se iscriversi a una scuola sueriore oppure a un triennio di qualifica, così come lo scorso anno, per assolvre il diritto - dovere. Nulla è cambiato.

Se proviamo a confrontare sull'argomento la circolare sulle iscrizioni dello scorso anno, la n. 93 del 23 dicembre 2005 della Moratti, e l'analoga circolare di quest'anno, la n. 74 del 21 dicembre 2006 di Fioroni, poco cambia, anzi a tratti sono identiche. Nessuno discute sul fatto che alcune cose non si possono dire in modo tanto diverso, ma proprio tutto non è possibile!

La spiegazione è semplice.

Se il quadro legislativo continuerà ad essere la legge n.53/03 (Riforma Moratti), sarà impossibile scrivere cose diverse da quelle che scriveva la Moratti. Tra l'altro questo non vale solo per le superiori, ma anche per esempio per il tempo pieno.

Se la legge è quella, non si possono che scrivere circolari coerenti con quella legge, non ci sono altre possibilità.
Introdurre in questi termini l'obbligo non ha senso perché non si distingue minimamente dal diritto - dovere.
Dubito che chi governa adesso in Italia non si renda conto di questo e soprattutto che non abbia le idee chiare in merito. La conclusione è triste, ma assolutamente aderente alla realtà: l'era Fioroni è completamente in linea con l'era Moratti.

È estremamente probabile che ci troveremo in una situazione dove varrà tutto e il contario di tutto, cioè nell'assenza completa di qualsisi tipo di logica: puoi andare a scuola o non andarci, oppure andarci ogni tanto.
Nessuna distinzione tra scuola, sistema integrato e formazione professionale. Alla base di tutto un sistema di crediti e di certificazione di competenze che poermetteranno una falsa mobilità tra sistemi. Alla fine di ogni anno uno studente avrà in mano una certificazione e dei crediti che gli permetteranno di continuare il percorso intrapreso, oppure di passare, solo a senso unico, dalla scuola a un sistema integrato o alla formazione professionale, oppure ancora da un sistema integrato alla formazione professionale. Per nessuno sarà possibile risalire la corrente come fanno i salmoni. Niente di nuovo quindi rispetto a quello che già accade oggi.
In questo momento nessuno vuole perdere il treno e restare fermo alla stazione ad aspettare magari per anni il prossimo. Ci sono enti presenti in tutto il Paese che su territori diversi, ma anche sullo stesso territorio, gestiscono percorsi integrati o di formazione professionale indifferentemente. Così come ci sono scuole che offrono percorsi tradizionali, integrati o di formazione professionale alla Moratti.

In tutti i modi chi comanda in questo momento proverà a spiegarci che il "nuovo" sistema non sarà la stessa cosa che proponeva la Moratti, che il loro doppio canale è quello buono, mentre quello della Moratti è quello cattivo, che in questo modo si combatte la dispersione scolastica e che alla fine tutti, chi più chi meno, avranno qualcosa. Falsità!

Il diritto all'istruzione per i nostri giovani sparirà e verrà sostituito, così come ci chiede l'Europa, dal diritto ad essere competitivi nel mercato del lavoro globale. La preoccupazione maggiore per lo Stato non è insegnare a chi non vuole imparare, ma esercitare una sorta di controllo sociale su tutti i giovani che in questa scuola fanno fatica a starci.

La non abrogazione della Riforma Moratti produce questi effetti che non sono casuali, ma assolutamente determinati, cioè provocati da cause bene precise.

Ogni cambiamento vero nella scuola non potrà quindi essere avviato se non attraverso l'abrogazione della legge n.53/03.

Di seguto trovate un confronto tra le parti delle due circolari che riguardano le iscrizioni dopo la terza media. Sembra incredibile, ma l’era del copia e incolla, senza citare le fonti, ha travolto anche il Ministero.

 

Mario Piemontese
 

Circolare n. 93
del 23 dicembre 2005
Moratti

Circolare n. 74
del 21 dicembre 2006
Fioroni

Scuola secondaria di secondo grado
percorsi sperimentali di istruzione e
formazione professionale

Ai sensi del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, coloro che concludono nel presente anno scolastico il percorso del primo ciclo di istruzione con il superamento dell'esame di Stato hanno l'obbligo di iscrizione agli istituti secondari di secondo grado o, come da art. 28 decreto legislativo n.226/2005, ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale.
[…]

5.  Scuola secondaria di secondo grado
 

Gli alunni che concludono nel presente anno scolastico il percorso del primo ciclo di istruzione con il superamento dell'esame di Stato hanno l'obbligo di iscrizione agli istituti secondari di secondo grado o, secondo quanto indicato nel successivo paragrafo, ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale

Nel primo caso, gli alunni frequentanti l'ultimo anno della scuola secondaria di I grado negli istituti statali, paritari e legalmente riconosciuti, ai fini della prosecuzione del proprio percorso di studi nel sistema dell'istruzione, indirizzeranno le domande di iscrizione alla prima classe al Dirigente scolastico dell'istituto secondario di II grado prescelto.

Le domande di iscrizione relative agli alunni frequentanti l'ultimo anno della scuola secondaria di I grado negli istituti statali e paritari, ai fini della prosecuzione del proprio percorso di studi nel sistema dell'istruzione, andranno indirizzate all'istituto secondario di II grado prescelto.

Le domande in questione saranno presentate ai Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di I grado frequentate, i quali:
 

- provvederanno a trasmetterle alle scuole di destinazione entro i cinque giorni successivi alla scadenza del 25 gennaio 2006;

Le domande in questione saranno presentate alle scuole secondarie di I grado frequentate, le quali
 

provvederanno a trasmetterle alle scuole di destinazione entro i cinque giorni successivi alla scadenza del 27 gennaio 2007, fermo restando quanto previsto dal successivo paragrafo 5.1.
[…]


 

Le domande in questione saranno presentate ai Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di I grado frequentate, i quali:
[…]




 

- verificheranno il reale assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione da parte degli interessati, rilevando i casi e le ragioni di inosservanza;

- attiveranno tutti gli interventi che dovessero rendersi necessari.

6.2 Il ruolo delle scuole
 

Con riferimento all’assolvimento dell’obbligo di istruzione, anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui al citato Accordo quadro, sarà compito dei dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria di primo grado, dai quali provengono gli studenti interessati:
 

- verificare il reale assolvimento dell’obbligo di istruzione e formazione da parte di studenti particolarmente a rischio, rilevando i casi e le ragioni di inosservanza;

- attivare tutti gli interventi che dovessero rendersi necessari, ivi comprese le segnalazioni alle autorità competenti.
[…]


 

Si richiama la particolare attenzione sull'esigenza di informare le famiglie che l'iscrizione alle prime classi di tutti gli istituti di istruzione secondaria di II grado, ivi compresi gli attuali istituti professionali, garantisce la prosecuzione degli studi, secondo il vigente ordinamento, per l'intera durata del percorso quinquennale;
[…]

Si richiama la particolare attenzione sull'esigenza di informare le famiglie che l'iscrizione alle prime classi di tutti gli istituti di istruzione secondaria di II grado, anche con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali, garantisce la prosecuzione degli studi, secondo il vigente ordinamento, per l'intera durata del corso di studi previsto.

Si conferma che la domanda di iscrizione deve essere presentata ad un solo istituto di istruzione secondaria di secondo grado.

Si conferma che la domanda di iscrizione deve essere presentata ad un solo istituto di istruzione secondaria di secondo grado.

Nel secondo caso, va precisato che, in attuazione del citato art. 28 del decreto legislativo 226/2005, anche per il prossimo anno scolastico è prevista la possibilità, per gli studenti che concludono la scuola secondaria di I grado, di accedere ai percorsi sperimentali di formazione professionale - la cui durata, come è noto, è almeno triennale -, in attuazione dell'Accordo-quadro sottoscritto in data 19 giugno 2003 da questo Ministero, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, dai rappresentanti delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane, cui hanno fatto seguito specifici Protocolli di intesa stipulati con gli Uffici scolastici regionali.
[…]

5.1 Percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale
 

La legge finanziaria 2007 stabilisce la prosecuzione, anche per il prossimo anno scolastico, dei percorsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all’art. 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, realizzati in attuazione dell'Accordo-quadro sottoscritto in data 19 giugno 2003 cui hanno fatto seguito specifici Protocolli di intesa stipulati con gli Uffici scolastici regionali.

A tale fine gli Uffici scolastici regionali, d'intesa con i competenti Assessorati delle rispettive Regioni, definiranno i tempi e le modalità di iscrizione ai suddetti percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale e ne daranno tempestiva e puntuale informazione ai dirigenti scolastici interessati.

I tempi e le modalità di attuazione dei suddetti percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale sono definiti d’intesa tra i competenti Assessorati delle rispettive Regioni e gli Uffici scolastici regionali e sono oggetto di una tempestiva e puntuale informazione ai dirigenti scolastici interessati.

 

 


Con riferimento ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui al più volte citato Accordo quadro, i Dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria di I grado, dai quali provengono gli studenti interessati,

verificheranno l'assolvimento del diritto-dovere al fine di rilevare i casi e le ragioni di inosservanza e
 


di promuovere tutte le azioni che si dovessero rendere necessarie.

6.2 Il ruolo delle scuole
 

Con riferimento all’assolvimento dell’obbligo di istruzione, anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui al citato Accordo quadro, sarà compito dei dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria di primo grado, dai quali provengono gli studenti interessati:

- verificare il reale assolvimento dell’obbligo di istruzione e formazione da parte di studenti particolarmente a rischio, rilevando i casi e le ragioni di inosservanza;

- attivare tutti gli interventi che dovessero rendersi necessari, ivi comprese le segnalazioni alle autorità competenti.

Gli Uffici Scolastici regionali stabiliranno opportuni accordi con le Regioni per procedere all'implementazione e all'adeguamento delle anagrafi dei soggetti destinatari degli interventi di formazione fino al diciottesimo anno di età o fino al conseguimento di una qualifica professionale.

6.3 L’anagrafe degli studenti
 

Lo sviluppo e la messa a punto dell’anagrafe degli studenti costituiscono una base per una rinnovata azione di controllo dell’obbligo d’istruzione. A questo scopo gli Uffici scolastici regionali assicurano la funzionalità delle operazioni connesse e promuovono iniziative, anche in collaborazione con gli Enti locali, per favorire l’integrazione dei dati riferiti anche ai percorsi sperimentali di formazione professionale.

Le situazioni sopra evidenziate e la complessità della materia delle iscrizioni impongono che i Direttori Generali regionali e i Dirigenti scolastici coinvolti seguano direttamente le varie operazioni attraverso le quali si effettuano le iscrizioni ed in particolare svolgano un'accorta e mirata opera di informazione, sensibilizzazione e orientamento nei confronti delle famiglie, degli alunni e di quanti, a vario titolo, sono coinvolti e interessati alla delicata incombenza.

Data la complessità della materia delle iscrizioni e la sua rilevanza per il diritto allo studio, è necessario che gli Uffici scolastici regionali e le istituzioni scolastiche seguano direttamente le varie operazioni attraverso le quali si effettuano le iscrizioni ed in particolare svolgano un'accorta e mirata opera di informazione, sensibilizzazione e orientamento nei confronti delle famiglie, degli alunni e di quanti, a vario titolo, sono coinvolti e interessati alla delicata incombenza.