Colpi di tosse ....

di Francesco Mele, da Fuoriregistro del 15/12/2006

 

Aaaah... meno male! Ora mi sento più tranquillo. È vero che i sindacati confederali hanno disdetto "la più GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONFEDERALE SUL PRECARIATO E SULLA SCUOLA, mai vista in tanti anni" risolvendoci tutti i problemi organizzativi e di coscienza, però hanno assicurato che potrebbero esserci degli scioperi.

Il condizionale rimane d'obbligo perché ci vuole educazione nel dire le cose e non essere molto aggressivi, altrimenti possono sembrare delle minacce e non è una cosa bella specie nei confronti di persone amiche.

Ma la rassicurazione sta nel fatto che lo sciopero rimane uno strumento di lotta preso in considerazione dai confederali. Fiiiuuu! Volevo ben dire! E ora tutte le malelingue che in questi ultimi tempi hanno tuonato parole di fuoco possono ormai solo appigliarsi a quel condizionale. Ma i soliti ben informati ci hanno promesso che presto passeremo all'indicativo e allora ne vedremmo delle belle. Ops, sono ancora preso dalla sindrome del condizionale, volevo dire che ne "
vedremo" (indicativo futuro) delle belle.

Mi direte che ultimamente sono un po' fuori, che mi metto a scherzare su cose che definire drammatiche è poco. E' vero, avete ragione, ma il fatto è che quando è troppo mi scatta dentro qualcosa, quasi una sorta di autodifesa, sarà istinto di sopravvivenza, sarà voglia di reagire al brutto e avvilente spettacolo a cui sto assistendo, non so cos'è, ma, mi dico, è meglio che la buttiamo sul ridere perché qui altrimenti si rischia di stare davvero male.

Solo che tutto ha un limite e la sola speranza è che toccato il fondo non si può che risalire, a meno che non decidano di rimanerci nel fondo in cui si sono cacciati.

Io penso che quella a cui stiamo assistendo sia la più brutta pagina della storia confederale che io ricordi, neanche il famoso concorsone o lo sciopero scippato del febbraio 2002 si avvicinano per gravità a quello che sta succedendo oggi sotto i nostri occhi.

Sulla scuola i confederali hanno deciso di svendere totalmente le ragioni della ricerca di una
Buona Scuola, arrendendosi in modo impacciato e decisamente inglorioso alla pragmaticità di Padoa Schioppa e Visco. Hanno solo fatto finta di fare la voce grossa, ma era solo per motivi elettorali, nel rispetto della più bieca tradizione utilitarista di partiti navigati e rastrellatori di consenso. Quanto suonano smaccatamente e coscientemente falsi i proclami che abbiamo letto in rete nell'ultimo mese: al vaglio della storia le pepite promesse si sono rivelate miseri granelli di polvere che si sbriciolano a guardarli; alla resa dei conti, il rombo della macchina potente che si stava mettendo in moto si è risolto in qualche colpo di tosse malaticcia e dal suono stridente e sgradevole. Che vergogna, che sgradevole delusione!

Ma un po' di sana autocritica non farebbe bene? E non penso agli ingessati dirigenti delle segreterie nazionali, a cui i rispettivi direttivi, spero siano in grado di far cogliere la drammaticità della situazione. Parlo ai dirigenti di periferia che, forse anche in buona fede, hanno tuonato frasi roboanti facendo promesse di mobilitazione alla "
glielafacciamovederenoi" che ora si sono dissolte nel nulla. Se non avete il coraggio dell'autocritica pubblica, spero che vi sia rimasta una minima e intima onestà interiore per lanciarvi uno sguardo di rimprovero compassionevole ogni volta che vi capiterà di guardarvi allo specchio.

La campagna condotta dalla FLC CGIL in particolare contro la Gilda è stata veramente emblematica di come si sia cavalcata la situazione in chiave unicamente elettorale.

Ed è buffo che tale battaglia sia stata condotta dalla federazione provinciale di Modena che ha tuonato falsità una dietro l'altra pur di colpire l'avversario di sempre. Nell'assemblea a cui ho assistito io (ero per sbaglio in un'assemblea ATA) il membro della segreteria provinciale che la teneva è arrivato a dire che la Gilda vuole togliere il fondo di istituto agli ATA e darlo solo ai docenti. Incredibile vero? E dire che se solo ci si sforzasse di usare la nostra intelligenza politica, la forza delle nostre idee e si avesse più rispetto dell'intelligenza politica dei lavoratori, sarebbero ben altri gli argomenti che ci fanno essere distanti da Gilda. Certo sui fatti ci tocca
"rimetterci alla clemenza della corte", ma le idee, almeno quelle, difendiamole senza raccontar panzane da mercato in piazza.

Ma sapete perché dicevo che è buffo che sia stata Modena ad organizzare questa campagna anti Gilda? È buffo perché nelle elezioni RSU a Modena il risultato di questa campagna denigratoria è stato che la Gilda è al +2,8% e la FLC CGIL è in calo (circa -1%).

Pensate che per molto meno nel 2003, all'indomani delle elezioni RSU, una fazione faziosa della CGIL Scuola Modenese organizzò un processo politico, seguito da un mobbing scientificamente diretto e realizzato, nei confronti dell'allora segretario provinciale. L'azione, studiata e ben articolata nelle sue diverse fasi, era palesemente manovrata da un abile puparo e aveva come motivo nobile venduto, la colpa dell'allora segretario di aver vinto le elezioni con un aumento dei consensi di solo l'1% (a livello nazionale si era al +6%, ma vado a memoria, le cifre potrebbero discostarsi di qualcosa). E l'accusa principale fu quella di essere stato particolarmente morbido nei confronti di Gilda che infatti era avanzata.

In quel gennaio del 2004 iniziò una della più brutte pagine della storia della CGIL Scuola Modenese e forse della CGIL tutta (spero in un caso isolato, in questi termini così estremi). Decisamente gli anni più brutti e disgustosi della mia personale, ancorché non significativa, storia politica. Le cose a cui ho assistito sono state così fuori da ogni regola che prima o poi penso che mi deciderò a far conoscere i fatti, tutti ben documentati, che hanno avuto come scenario la federazione provinciale CGIL Scuola di Modena. E del resto oggi non ho più alcun incarico in FLC CGIL, per scelta personale, per cui posso permettermi di parlare senza nessuna delle pastoie più volte invocate in passato nei miei confronti.

La cosa però che non può essere ignorata è che dal 2005 a tirare le fila della FLC CGIL modenese sono i faziosi mobbisti di cui sopra, un bel risultato davvero, complimenti! vi siete proprio ben distinti! Direi che se costoro avessero un minimo di onestà politica (cosa della quale ho molte prove contrarie) aprirebbero un dibattito ampio con tutta la base, presentandosi dimissionari per aver fallito clamorosamente l'obiettivo per cui sono arrivati a fare una battaglia politica spietata e fuori da ogni regola di democrazia, ricorrendo anche alla calunnia.

Mi accorgo rileggendo che le pagine brutte sono ormai tante da far riflettere anche chi, come me, si sente "
condannato" ad essere iscritto alla FLC CGIL. Condannato perché non vedo alternative valide (per me, ovviamente) ma se il sistema elettorale delle RSU, per la parte che serve per stabilire la rappresentatività di ciascun sindacato, fosse stato diverso, forse mi sarei fatto tentare da un voto che rappresentasse un segnale al mio sindacato. Ma questo è anche il motivo per cui il sistema elettorale rimarrà così com'è, ne sono convinto. Mi sono astenuto ed è stato questo il mio segnale e quello di molti altri dalle mie parti. Ma non può andare avanti ancora per molto così, e allora, o trovo delle forti ragioni politiche per restare all'interno di un progetto oppure ...

La speranza è che anche in FLC CGIL prenda corpo e faccia sentire la sua voce quella sinistra sindacale che sola può essere garanzia di confronto tra idee, contro l'appiattimento delle segreterie lottizzate ad ogni livello. Io penso che tutta la FLC CGIL debba battersi perché questo confronto venga avviato, e spero che il prossimo direttivo nazionale della FLC CGIL abbia il coraggio di inviare un deciso segnale in questo senso.

"Se non ora, quando?"