Bullismo/1.

Una generazione di studenti allo sbando?

da Tuttoscuola, 3 dicembre 2006

 

Le cronache ribollono di notizie riguardanti il comportamento degli studenti, o meglio di quella parte di studenti, certamente minoritaria ma ad alta visibilità mediatica, che ha pensato non solo di compiere gesti di violenza verso compagni e compagne di scuola, e verso gli insegnanti, ma addirittura di filmarli e inviarli in internet.

In questi casi, amplificati dai mass-media, è relativamente facile intervenire (e anche sbagliare intervento, ondeggiando tra perdonismo, magari verso gli studenti dei licei "bene", ed eccessi di severità "esemplare", magari verso studenti degli istituti professionali).

Ma quello che più preoccupa, o meglio dovrebbe preoccupare chi ha a cuore le sorti della scuola italiana, non è la punta dell’iceberg, illuminata da mille riflettori, ma la grande massa delle scuole dove si consuma ogni giorno, come gli insegnanti sanno benissimo, quella piccola-grande violenza costituita dal disimpegno degli studenti, dalla spesso muta contestazione delle regole, e soprattutto dell’autorità del docente.
Senza una nuova legittimazione sociale e morale della scuola come istituzione, e della figura dell’insegnante come professionista da rispettare, non sarà possibile invertire la tendenza al lento degrado del nostro sistema scolastico. Un importante contributo in questo senso potrebbe venire dai genitori, le cui associazioni dovrebbero tuttavia difendere con maggiore convinzione il ruolo e il prestigio degli insegnanti, e non solo lamentarsi (peraltro a ragione) per il fatto di essere state escluse dalla iniziale composizione del "Comitato nazionale scuola e legalità", istituito dal ministro Fioroni in piena bagarre multimediale.