Un milione e 100 mila alle urne
per rinnovare le RSU nella scuola.

da TuttoscuolaNews N. 270, 4 dicembre 2006

 

Saranno circa un milione e 100 mila, tra docenti e personale Ata, gli elettori che dal 4 al 6 dicembre si recheranno alle urne per eleggere 32.550 loro rappresentanti nelle RSU di istituto.

Si tratta di un appuntamento che assume particolare importanza perché coincidente con l'aspro dibattito che, anche in materia di istruzione, sta accompagnando in questi giorni la legge finanziaria.

Proprio per alcune disposizioni non condivise dai sindacati in questi giorni il mondo della scuola, oltre ad essere chiamato alle urne, è anche invitato ad aderire allo sciopero proclamato in giorni diversi dai sindacati confederali da una parte (11 e 13 dicembre per un'ora) e dallo Snals e dalla Gilda (7 dicembre per l'intera giornata).

Tre anni fa, nel dicembre 2003, quando vi fu il precedente rinnovo delle RSU della scuola, il dibattito non riguardava problematiche scolastiche dentro la finanziaria di quell'anno, bensì la riforma Moratti e il suo primo decreto legislativo di attuazione.

Si parlava di tempo pieno da salvare e di riforma da respingere.

In Parlamento era anche iniziata la discussione sul disegno di legge per la riforma dello stato giuridico degli insegnanti che prevedeva un'articolazione della funzione docente e differenze di carriera.

L'affluenza alle urne fu sorprendentemente più alta (oltre l'80%) di quella del 2000, alla prima elezione delle RSU. Un'affluenza che, al di là delle scelte di voto, aveva già il valore politico di consenso ai sindacati che stavano avviando la loro iniziativa di contrasto verso il ministro Moratti.

Quest'anno, se l'affluenza si ripeterà a quei livelli, il segnale politico potrebbe essere di critica alla Finanziaria.