La scuola fa bis. Dopo lo sciopero dello scorso 7 dicembre, proclamato da Snals, Cobas e Gilda, la scuola incrocia di nuovo le braccia giovedì 14 dicembre .

Finanziaria, nuove proteste.

I candidati effettivi a una cattedra fissa sono circa 237 mila.

Sandra Cardi Italia Oggi del 12/12/2006

 


La scuola fa bis. Dopo lo sciopero dello scorso 7 dicembre, proclamato da Snals, Cobas e
Gilda, la scuola incrocia di nuovo le braccia giovedì 14 dicembre. ´Proclamando lo sciopero generale', ha dichiarato il segretario generale vicario Snals-Confsal Marco Nigi, ´abbiamo interpretato il malcontento dei lavoratori della conoscenza per una Finanziaria che penalizza fortemente il settore, tagliando sulla spesa e sui contratti'. Alla protesta, secondo i primi dati del ministero dell'istruzione, ha aderito circa il 5% del personale. Rincarando la dose Flc Cgil, Cisl e Uil scuola hanno lanciato la campagna ´Prima di tutto la scuola pubblica', con una nuova giornata di astensione dal lavoro, nonostante il giudizio positivo sulle risposte maturate al senato sulla Finanziaria. ´Rimangono però ancora diversi punti oggetto di precise richieste, e in diversi casi di impegni assunti da esponenti del governo', rivendicano i segretari dei tre sindacati, ´che richiedono attenzione'. Il contratto, per esempio, sulla cui disponibilità finanziaria c'è incertezza, le risorse frutto dei risparmi interni alla scuola, che i sindacati chiedono a gran forza siano reinvestite nel settore, e per il precariato. Per gli Ata, ossia il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, la Finanziaria autorizza solo 20 mila assunzioni, a fronte di un buco negli organici di 70 mila unità. La campagna di mobilitazione è articolata in manifestazioni nazionali (ieri, 11 dicembre, con sit-in dei docenti al ministero dell'istruzione, e oggi, 12 dicembre, del personale Ata) e sciopero: la data è quella del 14 dicembre per la prima ora delle attività di lezione o di servizio della scuola e per l'ultima ora delle stesse, nel caso di turno pomeridiano. Lo sciopero riguarda anche i presidi incaricati.