Il CIDI deluso dalla circolare per le iscrizioni.
da
Tuttoscuola, 25 dicembre 2006
Il CIDI, Centro d'iniziativa democratica
degli insegnanti, non ha apprezzato la circolare sulle iscrizioni
emanata nei giorni scorsi.
Si dichiara deluso perché "Avevamo accolto con sollievo e speranza la
nota di indirizzo del 31 agosto e la teorizzazione dell’anno-ponte che
illustrava un processo di avanzamento e di superamento progressivo di
tutto quanto la scuola italiana aveva rigettato della politica
scolastica del precedente governo. Ma, rispetto ad essa, la circolare
sulle iscrizioni rappresenta un allarmante passo indietro che ci
disorienta profondamente, confermando le preoccupazioni degli ultimi
mesi."
Motivi della delusione del Cidi sono sostanzialmente tre:
- la questione anticipi (la circolare ha confermato infatti per
l'ultimo anno gli anticipi morattiani e ha taciuto sulle
sezioni-primavera previste dalla finanziaria);
- le differenze di orario nelle scuole del primo ciclo (la circolare
ha confermato le quantità e le diverse tipologie di orario delle
lezioni);
- la possibilità di assolvere l'obbligo nella formazione
professionale.
"Sono deroghe troppo importanti - scrive il Cidi - rispetto non solo
al programma dell’Unione, ma anche alle note di indirizzo che il
Ministro aveva diffuso all’inizio dell’anno scolastico".
Viene meno la garanzia di pari opportunità, "lasciando il posto a
un’idea di istruzione che, in maniera sempre più preoccupante, sembra
occhieggiare modelli contro i quali – in tanti - ci siamo battuti
negli ultimi 5 anni. E che ci sembra persistere nell’individuare in
una divaricazione di percorsi su base sociale – orario comune e
attività opzionali, scuola e formazione professionale - un comune
denominatore che proprio non credevamo di dover constatare."
"Al nuovo Ministro - continua il Cidi - la scuola italiana aveva
chiesto chiari e categorici impegni per il superamento della legge 53
e dei decreti attuativi. E invece quell’impianto continua ad essere
vivo e vegeto e viene convalidato attraverso precise e nette modalità
di comunicazione che non possono che deludere famiglie, studenti e
insegnanti".