Quale Tempo pieno per il Centro-sinistra?
di Dedalus, da
Scuola Oggi del
13/12/2006
Il T.P. nella scuola elementare si è
caratterizzato nel corso degli anni come un modello
didattico-organizzativo unitario, con due docenti per classe e un
tempo scuola di 40 ore. Un modello ampiamente sperimentato e dai
connotati abbastanza ben definiti. In particolare sul piano, concreto
e strutturale, degli organici docenti. Sin dalla legge n.820 del 1971
l’istituzione di classi a tempo pieno ha comportato il cosiddetto
“doppio organico”, vale a dire l’assegnazione di due docenti per
classe. La doppia titolarità era la condizione per garantire da un
lato la pari dignità (lo stesso peso) fra i due insegnanti di classe,
dall’altro una continuità di rapporti con il gruppo-classe. Consentiva
inoltre - come tratto qualificante lo stesso T.P. - di poter attuare,
nelle ore di compresenza dei docenti, interventi didattici (classi
aperte, gruppi di recupero, attività di laboratorio) che altrimenti
non sarebbe stato possibile avviare.
Così è stato fino a qualche anno fa quando, com’è noto, a seguito dei
tagli apportati agli organici, non sono più stati automaticamente
assicurati due docenti per ogni classe a TP. La contrazione degli
organici ha portato a team docenti senza (o con un minor numero di)
ore di compresenza e con l’avvicendamento di più insegnanti su classi
diverse e con orari diversi. Si è mantenuto, in altre parole, l’orario
scolastico degli alunni di 40 ore, ma con meno insegnanti. Un
pasticcio, sul piano organizzativo e didattico. Si é così scardinato,
di fatto, quello che era l’impianto tipico, costitutivo del Tempo
Pieno stesso. Almeno in diverse situazioni e in diverse scuole.
Queste cose sono ben note al centro sinistra al governo e all’attuale
ministero della P.I. Il vice ministro Mariangela Bastico già nel 2004,
quando era assessore regionale alla scuola in Emilia Romagna,
criticava il decreto legislativo n.59/04 e la circolare sulle
iscrizioni dell’allora ministro Moratti proprio per l’incertezza sulle
sorti del tempo pieno. La sommatoria di ore prevista dal decreto,
secondo l’assessore Bastico, era ben lontana dal definire un tempo
pieno come vera e propria modalità didattica, ma si configurava
piuttosto come una sorta di doposcuola privo degli elementi di
innovazione didattica propri del tempo pieno.
Ora è la stessa Bastico, oggi viceministro alla pubblica istruzione, a
indicare, tra gli elementi di “smontaggio” della Legge Moratti e di
costruzione di un disegno alternativo, il “ripristino del tempo pieno
e del tempo prolungato”, il superamento dunque dello “spezzatino”
delle 27+3+10 ore.
Ma la Bastico sa bene che oltre al tempo scuola unitario delle 40 ore
il T.P. implica, naturaliter, il doppio organico. E’ questo tempo
pieno, dunque, che si intende “ripristinare”? E siamo sicuri che alle
parole corrispondano i fatti? che, al momento delle prossime
iscrizioni all’a.s. 2007/08, verrà assicurato il doppio organico a
tutte le classi di T.P. richieste e/o istituite?
Vorremmo avere meno dubbi in proposito e qualche certezza in piu’.