«È una nomina politica che mortifica meriti e competenze»

I presidi «bocciano» l’ex sindaco di Varese.

C. Del. Il Corriere della Sera, 17/4/2006

 

VARESE - «Sfrattato» anzitempo dal municipio di Varese, stoppato prima ancora di insediarsi nel suo incarico ministeriale a Roma, l'ex sindaco leghista Aldo Fumagalli non pare trovare calorosa accoglienza nemmeno in Veneto: il ministro Letizia Moratti l'ha designato provveditore scolastico dell'intera regione ma il mondo didattico dell'ex «Serenissima» ha subito alzato la voce contro una nomina considerata di chiara matrice politica e che per giunta costringe a farsi più in là una dirigente ritenuta molto capace. «È un provvedimento senza alcuna logica di corretta amministrazione», tuona da Venezia Paolo Simionato, vicepresidente nazionale del sindacato dei dirigenti scolastici. Passo indietro: una decina di giorni fa il sito internet «Tuttoscuola» aveva dato per scontata la nomina di Fumagalli alla direzione del ministero della Pubblica istruzione. L'interessato aveva confermato di aver ricevuto l'offerta dalla Moratti in persona e di essere interessato ad accettare. L'indicazione, però, aveva suscitato proteste a Varese ma non solo lì. «È uno schiaffo alla città», avevano sottolineato associazioni e insegnanti, ricordando il fatto che Fumagalli, preside in aspettativa del liceo classico cittadino, aveva dovuto lasciare la carica di sindaco perché investito da una bufera giudiziaria.

«È una nomina di chiara matrice politica: ci sono dirigenti molto più capaci e competenti di Fumagalli», aveva incalzato Wolfango Panini, responsabile della Cgil scuola per la Lombardia. Qualche giorno fa ecco il cambio di direzione: non Roma, ma Venezia sembra adesso essere la nuova destinazione dell'uomo politico leghista, in procinto di diventare il numero uno della nomenclatura scolastica del Veneto: l'insediamento costringerebbe a interrompere anticipatamente il mandato dell'attuale dirigente Carmela Palumbo. In laguna le reazioni sono state subito negative, non tanto o non solo sotto il profilo politico.

«La dottoressa Palumbo è stata il dirigente migliore che abbia avuto il Veneto in questi anni - afferma Paolo Simionato a nome dei colleghi presidi - al di là delle sue posizioni ideologiche o sindacali. Rientra certamente nelle facoltà del ministro nominare i dirigenti ma in questo provvedimento non vedo alcuna logica. Alla dottoressa Palumbo va tutta la nostra solidarietà». Analoghe a quella del loro rappresentante sindacale sono poi le opinioni di molti dirigenti scolastici veneti. «Alla ripresa dell'attività - parole di Domenico Ticozzi, uno di loro - sarà necessario riflettere su questa vicenda anche se non ho nulla di personale contro il nuovo arrivato».

«La scuola ha bisogno di persone competenti - fa sapere Sandra Pozzi, altra dirigente veneta - non mi pare che ci si guadagni molto a spostarle». Insomma, in Lombardia, come a Roma e come in Veneto, quella dell'ex sindaco di Varese viene letta come una nomina di natura partitica, puramente lottizzatoria, nonostante Fumagalli possa vantare nel suo curriculum anche un incarico come consulente personale di Letizia Moratti. Resta ora da stabilire se la levata di scudi costringerà il ministero a trovare una nuova sistemazione al «profugo» di lusso del Carroccio.