Dal secondo ciclo all’Università/2:

un disegno di classe?

da Tuttoscuola dell'11/4/2006

 

Il disegno di Confindustria ha avuto successo con il ministro Moratti nella riforma del secondo ciclo. Contro l’ipotesi della Commissione Bertagna e contro lo stesso dettato della legge n. 53/03, infatti, non si è affatto costituito un unico sistema educativo del secondo ciclo, articolato al proprio interno in un percorso dell’istruzione liceale e in un percorso dell’istruzione e formazione professionale dai 14 anni 23 anni, tra loro di pari dignità e del tutto interconnessi sul piano culturale e organizzativo (campus), ma si è acceduto pari pari alla proposta di Confindustria: licei bulimici che assorbono gli istituti tecnici e istituti dell’istruzione e formazione professionale anoressici destinati agli scartati dai licei.

Il disegno di Confindustria sta ora avendo successo anche a livello di università. Lo stanno a confermare le recenti iniziative ministeriali in tema di finanziamenti alla ricerca e all’università. La tendenza può essere contrastata solo se le Regioni assumeranno come prioritario l’obiettivo di costituire anche nel nostro paese un sistema dell’istruzione e formazione professionale superiore, dai 18 ai 23 anni, che sia forte, concorrenziale e alternativo all’università e che costringerebbe le università stesse ad una sana concorrenza non sociale e di classe.

L’eccellenza non ha diritto di cittadinanza solo nella cultura teoretica astratta, ma sempre più, in un paese avanzato, può e deve essere di casa anche nella cultura tecnico-pratico professionale.