È crisi all'Invalsi. da TuttoscuolaNews N. 241, 10 aprile 2006
Cosa sta succedendo all'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi)? A quanto sembra non sono stati rinnovati gli incarichi a molti dei 51 ricercatori ed esperti che lavorano presso l'istituto e che assicurano in buona parte l'attività di studio e di ricerca a carattere nazionale e internazionale sul sistema educativo italiano. Secondo un documento sottoscritto dal personale, il mancato rinnovo di molti contratti rischia concretamente di bloccare quasi tutta l'attività dell'istituto, nonostante esso disponga delle necessarie risorse finanziarie. Non si tratterebbe, dunque, degli effetti dei tagli di risorse finanziarie come qualcuno ha ipotizzato, ma di una inspiegabile inerzia (o scelta?) del comitato direttivo che non ha ancora deliberato i necessari provvedimenti per garantire la continuità della principale attività dell'istituto ed evitare la sua paralisi, che comprometterebbe importanti ricerche in atto promosse dall'Ocse e dall'IEA. Il Comitato direttivo che, stante al documento dei precari-Invalsi, sarebbe responsabile di questa situazione a rischio, è presieduto dal prof. Giacomo Elias e composto da Francesco Abbona, Roberto Albonetti, Aldo Fumagalli (il nominando direttore generale al Miur, in attesa di incarico al Miur o altrove), Pier Luigi Lo Presti, Carlo Sbordone ed Elena Ugolini. L'Invalsi, che in questo anno scolastico è stato al centro di critiche per le modalità e i tempi con i quali è stata realizzata l'attività di rilevazione sugli apprendimenti degli alunni nel primo ciclo di istruzione, si trova oggi in una condizione di stallo dalla quale deve immediatamente uscire non solo per assicurare la stabilità del personale, ma anche per non minare ulteriormente il suo livello di credibilità ed autorevolezza nazionale ed internazionale in un campo di attività (la valutazione), che rappresenta un elemento decisivo per la valutazione delle politiche formative. |