Proposta CEI/2.

Consensi bipartisan ma letture diverse.

da Tuttoscuola del 7/4/2006

 

Le prime reazione delle forze politiche al documento del Consiglio nazionale della scuola cattolica sono tutte di attenzione e di adesione, come era forse inevitabile a ridosso delle elezioni, ma l’interpretazione che esse ne danno appare sensibilmente diversa.

Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia, parla di "adesione al documento della Cei sulla scuola in caso di vittoria del centro destra alle prossime elezioni", ma mette l’accento soprattutto sull’impegno a "garantire la parità a livello economico tra istituti statali e scuole private in modo da eliminare disparità di accesso tra famiglie con diverse disponibilità economiche".

Anche le senatrici Maria Chiara Acciarini e Albertina Soliani, rispettivamente capigruppo Ds e Margherita nella commissione Istruzione, si dichiarano "d’accordo con la Cei" sulla necessità di un profondo cambiamento, ma lo individuano in vari punti del programma dell’Unione, "dal potenziamento dell’autonomia scolastica e dalla valorizzazione della professionalità degli insegnanti all’elevamento dell’obbligo costituzionale di istruzione a 16 anni e al potenziamento della cultura scientifica e tecnologica del paese". Non una parola, come si vede, sul sostegno economico alle scuole paritarie. D’altra parte nel pur ampio programma dell’Unione lo spinoso argomento della gestione della legge sulla parità è completamente ignorato.

In che cosa dunque le due senatrici dell’Unione sono "d’accordo con la Cei"? Lo sono sul richiamo dei vescovi a "costruire una politica scolastica che tragga la sua forza non tanto da un accordo di vertice tra forze politiche diverse, ma dalla volontà del Paese di raggiungere un grande obiettivo comune: dare ai giovani italiani il sistema di istruzione e di formazione che permetta loro di affrontare con serenità il futuro". Si accontenterà la Cei?