Le novità: cambiano commissioni, test e accesso dei
privatisti
Deleghe al governo per migliorare il rapporto scuola-Università
Cdm: via libera alla riforma Fioroni
la scuola scopre la nuova maturità.
Ma una parte degli studenti contesta: "Ascoltati solo i
sindacati"
la Repubblica del
4/8/2006
ROMA - E' stata approvata dal Consiglio del
ministri la riforma dell'esame di maturità presentata dal ministro
della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Il nuovo esame prevede il
ripristino della ammissione e la riforma delle commissioni, che
tornano ad essere per metà esterne e per metà composte da docenti
interni. Norme più restrittive per l'accesso dei privatisti all'esame,
novità nei test di maturità. Ecco, nel dettaglio, i punti della
riforma.
L'esame cambierà per l'ennesima volta da quel 1923 in cui Giovanni
Gentile lo introdusse alla fine del persorso studi liceale, l'unico
che permetteva l'accesso all'università. Allora, la commissione era
tutta d'insegnanti esterni, quattro gli scritti, un orale su tutte le
materie. Cambiò nel '40, nel '51, nel 1969 quando arrivò il voto in
sessantesimi fino ad arrivare ai giorni nostri. I primi ad usufruire
dell'ennesima riforma saranno ora i 480 mila studenti italiani
dell'anno scolastico che avrà inizio a settembre.
Alla soddisfazione da parte dei membri del Governo e delle sigle
sindacali legate al mondo della scuola, hanno fatto seguito i pareri
negativi espressi dall'opposizione e da una parte delle associazioni
studentesche nazionali. "Azione Studentesca" ha criticato: "Il
ministro ha preferito discutere degli studenti con i sindacati,
piuttosto che farlo con i diretti interessati".
Diverso il parere di Enrico Panini, segretario generale della Cgil
Scuola: "E' bene che vengano definite nuove regole per gli esami di
maturità rimuovendo le scelte sbagliate fatte in passato dal ministro
Moratti". Sulla stessa lunghezza d'onda le dichiarazioni del
segretario generale Cisl scuola e Massimo Di Menna segretario Uil: "Si
va verso una scuola accogliente e rigorosa". Contesta, invece,
Francesco Pasquali, segretario generale dei giovani di Forza italia:
"Lo smantellamento della riforma Moratti metterà in pericolo l'intero
percorso formativo nei suoi diversi livelli". Critiche anche dal
senatore Giuseppe Valditara di An: "Nel testo di Fioroni non vi è
nulla di nuovo. Si tratta di misure ancora insufficienti in un disegno
che non è all'altezza con le sfide internazionali".
Il provvedimento è stato approvato così come era stato presentato dal
ministro. Deleghe al governo per realizzare percorsi di orientamento
pre-universitari, potenziando le sinergie tra scuola e università,
valorizzazione dei risultati d'eccellenza tramite borse di studio e
punteggi di merito negli esami d'accesso a facoltà a numero chiuso.
Presentando i risultati della riunione del Consiglio dei ministri, il
ministro dell'Università e Ricerca, Fabio Mussi ha detto: "Guai se
scuola superiore e università vivono separate. Uno dei principali
impegni del governo in tema d'istruzione - ha spiegato Mussi - è
quello di combattere la disuguaglianza. Tutti devono avere il diritto
di studiare".