È piuttosto accidentato il percorso scolastico degli studenti italiani

Negli istituti tecnici i maggiori ritardi.

di Benedetta Pacelli, da Italia Oggi dell'8/8/2006

 

È piuttosto accidentato il percorso scolastico degli studenti italiani: molte le ripetenze, i trasferimenti da un tipo di scuola all'altro e le interruzioni di frequenza anche temporanee. Il tutto allunga la permanenza all'interno del sistema scolastico e porta a quasi al 30% il numero degli studenti che si diploma in ritardo, soprattutto negli istituti tecnici. A dirlo la terza indagine Istat sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati di scuola secondaria superiore condotta nel corso del 2004. I ritardi sono dovuti sia ai cambi di indirizzo sia, soprattutto, alle ripetenze: il 23,5% di diplomati è stato almeno per una volta ripetente nel corso degli studi superiori. Gli studenti provenienti dagli istituti tecnici e professionali presentano i curricula scolastici più irregolari, mentre tra i ragazzi che provengono dagli studi liceali si rilevano sia la quota minima di ripetenti (13,3%) sia il più alto tasso di regolarità rispetto alla durata degli studi (l'87,5% ha conseguito il titolo entro i 19 anni).

Le donne, generalmente, presentano percorsi di studi più regolari rispetto ai coetanei di sesso maschile (tra questi la quota di ripetenti è pari al 31,1%, mentre fra le donne è inferiore di 15 punti attestandosi al 16,4%). Il miglior rendimento scolastico delle donne è evidente anche al momento dell'esame: le ragazze che ottengono performance più brillanti rappresentano il 26,4% dei diplomati, mentre i ragazzi si attestano al 15,4%. Nei tre anni successivi al conseguimento del titolo di studio superiore circa il 62% dei diplomati del 2001 si è iscritto a un corso universitario.

In generale gli studi universitari attraggono le ragazze più dei ragazzi (le immatricolate sono quasi il 66% delle diplomate, mentre poco più del 57% dei ragazzi si iscrive a un corso accademico). Per quanto riguarda la scelta della facoltà universitaria, tra i corsi a indirizzo socio-economico-umanistico verso i quali si è indirizzato il 60% dei diplomati, le preferenze vanno alle discipline dell'area economico-sociale (27%) e umanistica (23%). Circa il 38% dei diplomati che proseguono gli studi si indirizza verso i corsi di tipo tecnico-scientifico, tra cui spiccano quelli dell'area ingegneria-architettura e scientifica.

In generale si nota una polarizzazione delle scelte universitarie in funzione dell'indirizzo di studi di provenienza: per esempio circa un quarto dei diplomati degli istituti tecnici si orienta verso corsi di tipo economico-statistico (24%). I liceali invece non mostrano particolari inclinazioni verso uno specifico indirizzo disciplinare. Nella scelta della facoltà si rilevano comportamenti diversi tra i due generi: i diplomati preferiscono i corsi di laurea del gruppo ingegneria e del gruppo scientifico mentre le diplomate si orientano più frequentemente verso i corsi destinati all'insegnamento e alle lingue straniere.