I risultati di una ricerca dell'ateneo di Shanghai premiano gli istituti americani
Indietro quelli italiani: il migliore è La Sapienza di Roma, centesima

Dalla Cina i voti alle università.
Vince Harvard, Italia rimandata.

Salvo Intravaia, la Repubblica del 29/8/2006

 

Una veduta dell'università "La Sapienza" di Roma ROMA - Harvard, Cambridge e Stanford. E poi via via tutte le principali università statunitensi e i più noti istituti europei. Nelle parti alte della graduatoria dei 500 migliori atenei mondiali, stilata dall'università Jiao Tong di Shanghai, mancano però quelli italiani. Il primo, in centesima posizione, è La Sapienza di Roma.

La classifica, pubblicata ogni anno, è basata in particolare sull'importanza della ricerca scientifica svolta presso le università considerate. I fattori determinanti sono la qualità dell'educazione fornita, quella del corpo docente, la produttività di docenti e ricercatori e l'efficienza.

In base a questi parametri, gli atenei americani non temono confronti. Al primo posto c'è, ormai da alcuni anni, Harvard. Alle sue spalle si trovano l'inglese Cambridge e l'americana Stanford. Ma, con l'esclusione di Cambridge, Oxford (decima) e dell'università di Tokio (diciannovesima), nelle prime 20 posizioni ci sono solamente istituti con sede negli Stati Uniti.

Nell'Europa continentale, si difendono bene la Svizzera con lo Swiss Fed Institute of Technology di Zurigo (ventisettesimo), l'Olanda con l'università di Utrecht (quarantesima), la Francia con la Paris VI (quarantacinquesima), la Svezia con il Karolinska Institut di Stoccolma (quarantottesimo) e la Germania, con la Statale di Monaco di Baviera (cinquantunesima).

Per trovare un ateneo italiano, bisogna scendere fino alla centesima posizione, occupata dalla Sapienza di Roma. L'ateneo della capitale perde tre posizioni rispetto al 2005 ed è trentaquattresimo in Europa. Ancora più indietro, nell'ordine, la Statale di Milano e le università di Pisa, Firenze, Padova, Torino e Bologna.

Comunque soddisfatto del risultato Renato Guarini, il rettore della Sapienza. "Con questo riconoscimento - dice - viene affermata la realtà della nostra università, in particolar modo il coordinamento tra ricerca e didattica. Una sinergia che riusciamo a realizzare nonostante le difficoltà finanziarie e superando la poca attenzione da parte del mondo della politica. Tuttavia ritengo necessario rivolgere una riflessione critica nei confronti di tutto il sistema della ricerca in Italia, che si rivela debole su scala internazionale ed eccessivamente frammentato".

L'ELENCO DELLE 500 MIGLIORI UNIVERSITA'