Il ministro Fioroni indica le novità apportate alla riforma che sarà discussa
nel Consiglio dei ministri. Le reazioni dei sindacati. Fondi per le borse di studio

Ammissione agli esami e commissioni
ecco le nuove regole della maturità.

Salvo Intravaia, la Repubblica del 2/8/2006

 

Ritorna l'ammissione e cambiano le commissioni dei prossimi esami di Stato. Ecco le novità più importanti che il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha illustrato ai sindacati e che venerdì presenterà al Consiglio dei ministri per l'approvazione da parte del Governo. Cambia, quindi, quasi certamente la maturità per i circa 480 mila studenti italiani che dovranno affrontarla l'anno prossimo.

L'ammissione agli esami. Dopo sei anni, se lo schema proposto da Fioroni diventerà legge, ritorna l'ammissione agli esami di stato abolita di fatto dalla riforma Berlinguer del 1999. Sarà il Consiglio di classe, come avviene per tutte le deliberazioni riguardanti gli aspetti didattici, a stabilire se uno studente possiede la preparazione sufficiente per sostenere l'esame di maturità. E sarà negato l'accesso alla maturità a tutti coloro che non avranno superato il debito formativo relativo alle discipline del penultimo anno di corso. Se un ragazzo, per fare un esempio, non ha colmato il debito di Matematica o Latino relativo agli argomenti del quarto anno, non potrà presentarsi davanti alla commissione giudicatrice.

Le commissioni. Cambia, come ha più volte preannunciato il ministro, la composizione delle commissioni giudicatrici. Si ritorna alla commissione composta per metà (3 o 4 professori) da docenti esterni e per la rimanente metà da membri interni. Cambia anche la modalità di assegnazione del presidente, che fino a quest'anno - dovendo seguire anche i lavori di 15 classi - era ridotto al ruolo di un semplice notaio. La proposta del nuovo inquilino di viale Trastevere è quella di prevedere un presidente (possibilmente docente universitario) ogni due classi, o al massimo 70 candidati.

Le prove. Novità anche nelle prove d'esame. I destinatari delle novità saranno gli studenti degli istituti tecnici e professionali, che rappresentano comunque la maggioranza dei maturandi. La seconda prova, quella di indirizzo - che in genere prevede lo svolgimento di un progetto o la risoluzione di un problema riguardante le materie specifiche dell'ultimo anno - diventerà una prova da svolgere in laboratorio anche in più di un solo giorno. Un modello simile a quello attualmente in vigore per i licei artistici e gli istituti d'arte che svolgono la seconda prova in tre giorni. Saranno inoltre abolite le cosiddette prove Invalsi - test uguali per tutte le scuole superiori della Penisola - introdotte, ma ancora mai attivate, dall'ex ministro Moratti nella riforma della scuola secondaria di secondo grado.

Esterni e 'saltanti'. Nuove regole anche per i candidati esterni (coloro che si presentano agli esami senza avere seguito neppure un giorno di lezione) e per i cosiddetti 'saltanti' per merito (coloro che, ottenuta la promozione al quarto anno con almeno 8 in tutte le discipline, dopo qualche settimana si possono presentare direttamente agli esami di Stato senza frequentare la quinta classe. Questi ultimi, oltre ad avere riportato 8 in tutte le discipline in quarta, dovranno avere la media del 7 negli anni precedenti e avere una carriera scolastica immacolata: neppure una bocciatura.

I decreti delegati. Il ministro Fioroni ha inoltre illustrato le linee generali di due decreti delegati che proporrà al Parlamento. Il primo riguarda borse di studio (per circa 5 milioni di euro) riguardanti i diplomati più meritevoli, le cui modalità saranno come è ovvio stabilite successivamente. Il secondo riguarda una più stretta collaborazione tra i ministeri della Pubblica istruzione e quello dell'Università. All'ultimo anno della scuola superiore per meglio orientare le scelte dei ragazzi in vista della facoltà, docenti universitari dovrebbero recarsi a scuola per spiegare direttamente ai ragazzi materie e prospettive di lavoro delle varie facoltà universitarie. E professori della scuola dovrebbero contribuire alla formulazione dei test di ammissione all'università che tanto fanno discutere per la selezione che fanno anche degli alunni che sono usciti col massimo dei voti dalla scuola.

Le reazioni. Positive le reazioni dei sindacati della scuola. Per Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil, "fermo restando che occorrerà leggere l'articolato della propostà la modifica delle commissioni è un fatto di grande soddisfazione". "Nel 2001 abbiamo fatto uno sciopero generale proprio contro le commissioni della Moratti", spiega Panini. Accolta positivamente anche dalla Uil scuola la proposta di modica della maturità. "Si va nella giusta direzione", commenta Massimo Di Menna. "Il collegamento più stretto fra scuola e università e la modifica della seconda prova per gli istituti tecnici e professionali mi sembrano le novità più interessanti", dichiara. Anche se il capo della Uil-scuola vede una strada lastricata di difficoltà per via di gruppi di potere "università e scuole private che sono interessati dalla possibile riforma".