Irrisolto il giallo degli anticipi della scuola dell’infanzia. Disapplicati o no?

da Tuttoscuola del 9/8/2006

 

Gli anticipi di iscrizione alla scuola dell’infanzia non hanno trovato sostanzialmente accoglienza fin dalla loro comparsa.

Il no dei sindacati è sempre stato netto e deciso, quello di molti insegnanti anche; nemmeno gli Enti locali sono stati favorevoli a questo aspetto di riforma che, invece, sembra essere gradito a parte delle famiglie, soprattutto quando sono alla ricerca di soluzioni di assistenza per i figli e non possono contare sui servizi per la primissima infanzia (rari, costosi e supergettonati). Non ci sono ancora dati certi sul numero di bambini iscritti nel 2005-2006 in anticipo a scuole dell’infanzia: si parla di 8-10 mila, ma potrebbero essere anche di più (senza contare quelli, certamente numerosi, iscritti alle scuole paritarie).

A generale richiesta, il programma dell’Unione ha deciso di abrogare, anche per ragioni pedagogiche, l’istituto dell’anticipo. Il ministro Fioroni e il vice-ministro Bastico hanno fatto intendere di volere arrivare quanto prima alla radicale eliminazione di quella norma. Nel frattempo è sembrato che una mano per mettere il silenziatore sull’anticipo sia stata data dal recente accordo sulla "disapplicazione".

Ma, a dire la verità, il testo dell’accordo del 17 luglio non prevede disapplicazione degli anticipi e si limita a prendere atto della impossibilità di darvi in qualche modo attuazione.

Molti però hanno ritenuto che la disapplicazione della sequenza contrattuale valesse non solo per tutor, esperti e mobilità, ma anche per gli anticipi.

Lo stesso ministro Fioroni, rispondendo ad interpellanza parlamentare, ha parlato di disapplicazione degli anticipi. Una forzatura? O semplicemente un malinteso?

Ancora una settimana fa, dal proprio sito (www.flcgil.it) la Cgil-scuola precisava che nella sequenza contrattuale del 17 luglio scorso è stato accantonato definitivamente il confronto contrattuale (iniziato il 30 agosto 2004) in merito alle condizioni di lavoro delle nuove figure professionali. Non ha parlato, però, di disapplicazione, e, invece, ha ricordato nuovamente che la Flc Cgil ne chiede da sempre la cancellazione.

Voglia di disapplicazione o vera disapplicazione in forma criptica?