Il ruolo dell'istituto al centro di un braccio
di ferro tra i vertici e il ministero.
Invalsi, giallo ferragostano.
La valutazione delle scuole potrebbe saltare.
di Iaia Vantaggiato,
da Italia Oggi del 15/8/2006
Per chi si occupa di scuola, il mistero che
avvolge l'Invalsi è il vero giallo dell'estate nonché l'incubo
ricorrente dei nuovi inquilini di viale Trastevere. Il mistero di
quale sarà il destino dell'istituto di valutazione, preso nella morsa
del cambio di governo ( si veda ItaliaOggi del 4 luglio scorso).
Si va dal caso dei 71 ricercatori con contratto di collaborazione
coordinata e continuativa che nella stessa giornata sarebbero stati
prima licenziati (notizia subito smentita dal presidente
dell'istituto, Giacomo Elias) e poi riconfermati in blocco a quello
della dirigente scolastica dell'Emilia Romagna sottoposta a
provvedimenti disciplinari per non aver somministrato i test ai suoi
alunni (la vicenda risale a novembre ma l'interrogazione parlamentare
di cui è stata oggetto data ai primi di luglio).
´Ci sarà un processo di revisione delle prove in materia di
rilevazione dei livelli di apprendimento', aveva affermato in quell'occasione
il viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico e l'incidente
sembrava chiuso.
Ma così non è stato. Passano pochi giorni e arriva la notizia di un
bando di concorso a due posti di dirigente la cui pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale è attesa per il 4 di agosto.
Arriva, naturalmente, puntuale e per i
sindacati è una vera provocazione.
´Mentre tutti, ministero compreso, ritengono
necessario ridiscutere ruolo e funzione dell'Invalsi',si legge in una
nota della Flc-Cgil, ´viene bandito un concorso che conferma la
volontà di mantenere e difendere l'assetto attuale dell'Istituto e
che, dunque, va nella direzione opposta rispetto a quella da noi
auspicata'.
E il braccio di ferro non finisce qui. A sorpresa, il consiglio
direttivo dell'Invalsi riunitosi il 26 luglio dichiara che, grazie a
una direttiva ministeriale emanata il 25 luglio ma resa pubblica solo
l'8 agosto, dopo la registrazione da parte della Corte dei conti, le
prove verranno somministrate anche nel corso del prossimo anno
scolastico ma saranno limitate alle sole classi del primo ciclo di
istruzione.
In realtà, a ben vedere, il provvedimento altro non è se non una
direttiva generale sull'azione amministrativa e sulla gestione per
l'anno 2006, che di valutazione certo parla (Codice obiettivo B2) ma
che all'Invalsi non vende l'esclusiva. ´Prima di dire che le prove si
faranno e di esporsi con affermazioni azzardate', dichiara,
interpellato, il ministro dell'istruzione, Beppe Fioroni, ´sarebbe
bene attendere la direttiva che il nostro dicastero emanerà alla fine
di agosto'.
E chissà che non possa servire, la pausa ferragostana, a diradare le
nebbie di un altro mistero, quello relativo alla gara d'appalto
indetta dall'Invalsi per avviare le procedure necessarie alla
valutazione di circa 12 mila istituzioni scolastiche, 120 mila classi
e oltre 2 milioni di studenti da effettuarsi nel corso del prossimo
anno. Base d'asta: 3,900 milioni di euro.
Una decisione presa a maggio ma mai supportata da provvedimenti
ministeriali capaci di legittimarla. Eppure, dicono all'Invalsi,
tornare indietro non si può: le buste per l'aggiudicazione
dell'appalto sono state aperte il 3 agosto e venir meno all'impegno
preso comporterebbe il pagamento da parte del ministero di una penale
assai alta.
Ce n'è abbastanza per una nuova
interrogazione parlamentare.
A pensarci è la senatrice Maria Pellegatta del
gruppo Insieme con l'Unione: ´Vogliamo sapere se l'Invalsi ha operato
in accordo, in difformità o indipendentemente dalle indicazioni del
ministero, quali siano i costi e l'utilità di questa operazione e se
il ministro intenda fornire indicazioni all'Invalsi sulle modalità di
realizzazione della rilevazione annuale prevista per l'anno scolastico
2006-2007'. L'interrogazione non è stata ancora calendarizzata ma una
risposta da viale Trastevere sembra essere già arrivata: lo schema di
disegno di legge relativo alla revisione degli esami di stato prevede,
infatti, l'abrogazione della norma (decreto legislativo n. 286,
articolo 3, comma 1, lettera b) che proprio all'Invalsi affida il
compito di predisporre le prove finali e la gestione delle stesse.
Un modo garbato per ricordare a qualcuno che un cambio di testimone
c'è stato.