Abrogare la Moratti?
No prima tocca a D'Onofrio.
Gianfranco Giovannone, da
DocentINclasse, 2/8/2006
Accidenti, l’esame di stato diventa più serio.
Proprio ora che mio figlio è arrivato alla maturità l’esame diventa
più difficile. E anche per noi insegnanti, una scocciatura, ormai ci
eravamo abituati all’esame fatto in casa, senza spostamenti stressanti
nelle scuole della provincia. Ma naturalmente va bene così, anzi, era
ora.
L’8 di agosto il ministro presenterà il suo disegno di legge al
consiglio dei ministri: commissioni composte da membri interni ed
esterni, come prima della riforma Moratti, un presidente per ogni
commissione e non un presidente-burocrate responsabile anche di dieci
commissioni, scrutinio di ammissione com’era in uso prima di
Berlinguer. Bene. Anzi benissimo.
E ancora: sostenuto dalle principali associazioni professionali dei
docenti, il ministro Fioroni intende rivalutare il credito formativo,
cioè il profitto del triennio.Nel punteggio finale il peso del credito
sale da 20 a 30 centesimi a scapito dell’orale, che scende da 35 a
25.Ottimo, anche se molti colleghi, suppongo lo stesso Guido
Armellini, considerano farraginoso il sistema dei crediti e dei debiti
inventati da Berlinguer.
A noi invece è sempre apparso uno dei pochi aspetti positivi della
riforma berlingueriana, perché in qualche modo richiede agli studenti
una maggiore responsabilizzazione fino dalla terza. Quindi non
possiamo che giudicare favorevolmente il maggior peso attribuito al
credito scolastico.
Scrive il Corriere della Sera: “Con la riforma Berlinguer è stato
eliminato il filtro dello scrutinio di ammissione. Fino al giugno del
’98, il tasso dei non ammessi variava tra il 5 e il 7 per cento. La
percentuale dei respinti, oggi piuttosto contenuta potrebbe aumentare
fino al 10 per cento. Per essere ammessi sarà necessaria la
sufficienza in ciascuna disciplina dell’ultimo anno e anche il saldo
di eventuali debiti formativi, i cosiddetti “sei rossi”. “I debiti
vanno saldati” ha ripetuto in più occasioni il ministro. Il problema è
che i ragazzi “insolventi” sono tanti, secondo l’ultima rilevazione
del Miur (2003-2004)gli ammessi al quinto anno con debito superano il
30 per cento, con punte di 39 nei professionali. Fino a ieri sono
stati tutti ammessi alla maturità. E domani? Il messaggio di Fioroni è
chiaro: i ragazzi dovranno impegnarsi di più e le scuole organizzarsi
meglio con i corsi di recupero.”
E questo proprio non va . I corsi di recupero
sono stati – e non poteva essere altrimenti – un fallimento totale, e
non vediamo come il cacciavite del ministro possa redimerli. Qualche
consulente del ministro dovrebbe avvertirlo: i corsi di recupero
durante l’anno scolastico non hanno mai funzionato né potevano
funzionare. Troppo poche, necessariamente,le ore a disposizione per
ogni disciplina, troppo faticoso, direi umanamente impossibile, per
gli studenti seguire i corsi al pomeriggio e poi presentarsi preparati
a scuola al giorno dopo per il consueto svolgimento delle lezioni. Lo
sanno tutti.
Come tutti ricordano che all’origine dei
corsi di recupero vi è stata una delle riforme più stupide e
demagogiche nella storia della scuola superiore: l’abolizione degli
esami di settembre da parte del ministro D’Onofrio al tempo del primo
governo Berlusconi. Una riforma del centro-destra ma applauditissima a
sinistra, purtroppo.
E’ da quella riforma che è iniziato il declino
dell’istruzione superiore, una riforma che oggettivamente ha fatto
molti più danni di quelle della Moratti.
Quella fu davvero una castroneria bipartisan colossale, preparata con
notevole sapienza mediatica: ricordo nei mesi precedenti i blitz della
guardia di finanza negli appartamenti dei docenti che davano
ripetizioni, presentati come farabutti dediti al lavoro nero e
all’evasione fiscale, in un paese di storica e specchiata tradizione
di etica pubblica.
Immagino gli scudi levati dal CIDI o dalla CGIL o dagli irriducibili
della sinistra radicale, se il ministro Fioroni si azzardasse a
ripristinare l’esame di riparazione di settembre. Non lo farà, per non
diventare impopolare con le famiglie e perché Padoa Schioppa non
glielo permetterebbe mai. Però lo sappiamo tutti, ci sono stati
studenti che hanno deciso che in cinque anni non avrebbero mai aperto
un libro di chimica o di fisica o di filosofia o altre materie che
consideravano inutili o antipatiche. E sapevano che potevano farla
franca, la verifica dei debiti da fare a settembre non ha mai
spaventato nessuno, e se i debiti prima o poi nel corso dell’anno
venivano saldati bene, altrimenti era lo stesso. Sembra che il
ministro sia consapevole di questa situazione, e voglia introdurre dei
correttivi. Ma per favore, niente ipocrisie. Non si potrà certo farlo
con i corsi di recupero.
Gianfranco Giovannone
P.S. Ho dato un’occhiata in giro per i siti “fondamentalisti” per
vedere come avevano commentato l’imminente riforma dell’esame di
stato. Su foruminsegnanti ho trovato il seguente commento. Non ho
capito se approva o meno l’operato del ministro, comunque il tasso di
indignazione è altissimo.
Alessandra Ricciardi
Ci risiamo, anche all'Istruzione si passa allo scoperto, dopo essersi
trastullati a lungo con i "cacciaviti"! Questo Governo fa passare le
leggi che vuole con l'espediente della fiducia, allo scopo di
costringere i riottosi di sinistra. Quando si tratta invece di
abrogare gli obbrobri o di proporre decreti, richiesti anche dai
sindacati, dichiara che non ci sono i numeri in Parlamento e non si
può rischiare. Ricorrere in tal caso all'espediente del voto di
fiducia, servirebbe a costringere i vari Ranieri, Farinelli e compagni
vari a votare ciò che non vogliono e loro non si possono trattare come
gli "8 traditori pacifisti" ...
Fioroni non lo farebbe mai e lo abbiamo sempre sospettato.
Da buon democristiano, il Ministro sa che i tentativi destabilizzanti
e invisi alla sinistra vanno fatti in piena estate, quando sono tutti
al mare e magari non leggono neanche i giornali...
Questo tentativo di presentare una riforma con l'opposizione ha
proprio l'aria di costituire una prova sperimentale e anche un modo di
ricreare quell'aria bipartisan che tanto piaceva a coloro che nel 2003
sono diventati grandi amici nel partecipare al progetto Buonsenso.
Credo però che non abbiano fatto bene i conti. Insegnanti e cittadini
vari che in questi anni hanno lottato contro il mostro Moratti si
stanno ritemprando dopo tante fatiche. Non sono andati però in vacanza
senza aver prima completato l'opera di raccolta di quasi centomila
firme alla legge d'iniziativa popolare "Per una buona scuola per la
Repubblica", che tra un paio di giorni approderà in Parlamento.
Non si illudano Fioroni e Bastico, perchè a settembre non credo che
sarà loro tanto facile fare accordi con AN.