Secondo ciclo/4:

quell’emendamento in zona Cesarini.

Tuttoscuola del 21/9/2005

 

"...parere fermamente negativo sull’impianto complessivo e sul testo di riforma del secondo ciclo..." ma apprezzamento per la scelta del governo di inserire nel riformulato articolo 27, la affermazione esplicita che "le prime classi dei percorsi liceali e il primo anno di quelli di istruzione e formazione professionale sono avviati contestualmente a decorrere dall’anno scolastico e formativo 2007/2008, previa definizione di tutti gli adempimenti normativi previsti. Sino alla definizione di tutti i passaggi normativi propedeutici all’avvio del secondo ciclo non si promuoveranno sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole".

Questi i passaggi fondamentali dell’emendamento alla bozza di decreto sul secondo ciclo che ha sbloccato l’impasse. Eppure si è andati vicini ad una rottura che avrebbe determinato un inedito strappo istituzionale dagli effetti imprevedibili. Per settimane, prima e dopo la pausa estiva, i rappresentanti delle Regioni e del Miur si sono confrontati. Ma fino al giorno della Conferenza non era stato ancora trovato un punto di accordo. Poi, per iniziativa in particolare dell’Assessore del Lazio Silvia Costa, coordinatrice della IX commissione nazionale Istruzione, Lavoro, innovazione e ricerca della Conferenza delle Regioni, ecco spuntare quell’emendamento che ha avuto l’ok del ministro Moratti.

La decisione del ministro riapre i giochi sul destino della riforma. Le Regioni hanno, infatti, assicurato di "continuare un lavoro di merito per modificare l’impianto non condiviso".