Il ministro dell'Istruzione fa un bilancio positivo della Riforma

Ma l'opposizione punta l'indice: "Non merita più di quattro"

La Moratti si dà i voti

"E' una scuola da dieci e lode".

da la Repubblica del 6/9/2005

 

ROMA - La Moratti si promuove. A pochi giorni dall'inizio della scuola, il ministro dell'Istruzione si interroga sul lavoro svolto: "In quattro anni, ho assunto 116.500 insegnanti e 13.500 bidelli; ho ridotto del 50% il precariato; aumentato di quasi 1.500 posti la disponibilità nella scuola dell'infanzia e attivato 2.300 corsi per la formazione superiore". Non si dà neppure un'insufficienza il ministro: tutti 10 e lode. E anche sulla riforma ancora bloccata nelle scuole superiori spande ottimismo, mentre proseguono le proteste delle Regioni: "Il 15 settembre ci sarà il parere della Conferenza Stato-Regioni, il 17 ottobre il decreto andrà in Consiglio dei ministri".

Ma dall'opposizione e dai sindacati si sollevano un coro di critiche: "Altro che promozione: Moratti merita un quattro". Dà i voti anche Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione Istruzione: "Ogni promessa è rimasta sulla carta. Le uniche realtà sono i tagli delle risorse, la diminuzione dei professori e il taglio delle classi a tempo pieno". E la Cgil aggiunge: "Solo toni propagandistici", dice Panini della Flc.

Davanti ad una platea di giornalisti, Letizia Moratti ha presentato l'Anno scolatico 2005-2006 orgogliosa dei risultati raggiunti. In trenta pagine fitte di statistiche e grafici, il ministro ha elencato obiettivi prestigiosi, a cominciare dalle tre "i" di berlusconiana memoria: internet, inglese, impresa. "I laboratori di informatica sono aumentati del 35% negli ultimi quattro anni; sono aumentati anche i bambini che studiano l'inglese: un milione di unità in più". E l'impresa? Anche a quella ha pensato la Moratti: quest'anno, grazie all'efficienza del suo ufficio, il ministero ha già assegnato tutte le supplenze. "I titoli dei giornali di quattro anni fa, quando i giornalisti scrivevano Valzer dei professori o Balletto delle cattedre, saranno solo brutti ricordi. I professori sulle cattedre ci saranno tutti: parola di ministro".

Lungo l'elenco dei meriti che snocciola il ministro: innalzamento dell'obbligo formativo a 18 anni; riduzione dell'abbandono al 20% contro il 18 mediamente registrato in Europa; 30 mila bambini in più nelle scuole dell'infanzia; 130 mila assunzioni; 10 milioni di euro presto distributi per istituire 20 centri di aggregazione dei giovani nelle aree metropolitane.

"Ci sono tutte le premesse per una scuola più moderna". Ma ministro, le hanno chiesto, i libri di testo non costano troppo? "Le polemiche di questi gironi sono ingiustificate. I libri sono gratuiti alle elementari, mentre c'è un contributo da parte del ministero per la scuola media con un tetto che abbiamo tenuto fermo per tre anni dal 2002. Senza neppure tenere conto dell'inflazione". Sarà, ma a giudicare dalle proteste delle associazioni dei consumatori, i genitori non se ne sono accorti.