REGIONI SPACCATE
Secondo ciclo: tutto rinviato al 2007-2008.
da
Tuttoscuola
del 15/9/2005
Tanto tuonò che piovve. L’atteso appuntamento
del 15 settembre 2005 tra il Governo e la Conferenza delle Regioni,
chiamata ad esprimere il proprio parere sullo schema di decreto
legislativo di attuazione del secondo ciclo, si è concluso con la
conferma del preannunciato giudizio "fermamente negativo sull’impianto
complessivo e sul testo del decreto di riforma" da parte della
maggioranza delle Regioni (tutte tranne Lombardia, Veneto, Sicilia e
Molise).
La Conferenza, questa volta all’unanimità, ha però apprezzato la
scelta del Governo di rinviare "a non prima dell’anno scolastico
2007-2008 l’entrata in vigore dei nuovi ordinamenti dell’intero
sistema del secondo ciclo" e di bloccare qualunque forma di
sperimentazione del nuovo ordinamento prima dell’avvio della riforma.
Ci sarà insomma il tempo per riaprire il confronto politico,
istituzionale e tecnico con le Regioni, sia con quelle che contestano
l’impianto della riforma sia con quelle che invece lo giudicano
favorevolmente (le quattro sopra indicate) ma che apprezzano anch’esse
la riapertura del confronto di merito.
A noi sembra che, considerati i tempi stretti per l’approvazione in
via definitiva del decreto (17 ottobre 2005), l’imminenza delle
iscrizioni per l’anno scolastico 2006-2007 (gennaio 2006), le
perduranti incertezze sulla struttura del sistema di istruzione e
formazione, i ritardi ormai incolmabili nella formazione dei docenti e
nella predisposizione dei libri di testo, la notizia del rinvio al
2007-2008 sia da accogliere positivamente. Va considerato anche il
fatto che sull’assetto definitivo della riforma peserà l’esito delle
prossime elezioni politiche: chiunque le vinca, avrà un anno di tempo
in più per fare le cose in modo più meditato, e – si spera – con un
più ampio coinvolgimento del mondo della scuola nell’accompagnamento
dei processi innovativi.