Il Consiglio di Stato salva il tutor.
da
Tuttoscuola
del 8/9/2005
Fece scalpore mesi fa la sentenza n. 252
del 25 gennaio 2005 del Tar Puglia, sezione di Lecce, che aveva
accolto il ricorso di alcuni genitori di alunni di scuola elementare
che non avevano gradito la decisione del collegio dei docenti e del
dirigente scolastico della scuola frequentata dai figli di attivare la
figura del tutor.
Sostanzialmente la loro richiesta di annullamento della decisione
della scuola si fondava sul fatto che, a loro parere, la funzione
tutoriale non avrebbe dovuto essere attivata nelle classi intermedie
(frequentate dai loro figli) e legate ancora al vecchio ordinamento,
ma avrebbe dovuto riguardare solamente le prime classi.
Il Tar aveva accolto il ricorso annullando sia il provvedimento del
dirigente scolastico che aveva nominato il tutor sia la delibera del
collegio che aveva definito la programmazione e l’organizzazione delle
attività.
Il dirigente scolastico e gli organi collegiali del circolo didattico
di Francavilla Fontana non si erano però dati per vinti e con lui
nemmeno l’Ufficio scolastico regionale di Puglia.
La sentenza è stata impugnata con ricorso presentato al Consiglio di
Stato che si è pronunciato il 12 luglio scorso, sospendendo con
l’ordinanza n. 3319/05 l’applicazione della decisione del Tar.
In attesa della decisione definitiva e della relativa motivazione, si
deve arguire che evidentemente per il Consiglio di Stato il tutor,
piaccia o no, è legittimo, come aveva confermato un’altra sentenza
estiva, ancor più autorevole, emessa dalla Corte Costituzionale.